ALLUVIONE OLBIA

Mappe errate,Olbia bloccata per 3anni
FI denuncia l'errore del Comune

La Regione sulla base delle mappe inviate dal comune ha posto un vincolo di edificazione sull'80 percento del territorio olbiese. In Fondo all'articolo le FOTO delle mappe.
di Davide Mosca

OLBIA. Una mappa delle zone allagate del territorio di Olbia, redatta in fretta e furia dai tecnici del comune e inviata alla Regione, di fatto bloccherebbe per tre anni la possibilità di edificare sull'80 percento del territorio comunale. E' quanto hanno denunciato questo pomeriggio gli esponenti del gruppo olbiese di Forza Italia, nell'aula consiliare di Poltu Cuadu che hanno richiesto una convocazione urgente del consiglio comunale in merito a questa delicata questione.  Secondo quanto riportato, all'indomani del disastro del 18 novembre l'Autorità di Bacino Regionale avrebbe richiesto a tutti i comuni interessati dall'alluvione di fornire le mappe con le perimetrazioni delle aree allagate. I tecnici del comune di Olbia avrebbero raccolto i dati trascrivendoli sulla mappa che una volta vagliata dal sindaco è stata poi inviata alla Regione. Da qui la delibera del comitato istituzionale n.1 del 31 gennaio 2014 che, come detto vincolerebbe gran parte di Olbia per i prossimi tre anni e che già in questi giorni avrebbe fermato un progetto da circa tre milioni di euro del sistema di studi della forestale al parco Fausto Noce.


A prima vista, effettivamente guardando la mappa in questione, molte cose non tornano: ci sono zone segnalate come alluvionate e che invece non lo sono come Olbia 2, Osseddu, Pittulongu, Cugnana e altre, come invece le zone vicino al ponte sul rio Loddone che non risultano essere state colpite dal Ciclone Cleopatra. La cartina topografica, mostrata questo pomeriggio, risulta essere vecchia di trent'anni e stranamente all'interno dei confini olbiesi è tutto blu, ovvero tutto allagato. Possibile che in comune abbiano commesso una simile leggerezza?  Alcuni consiglieri di minoranza avanzano l'ipotesi che il comune abbia agito in questo modo per ottenere più fondi, senza però rendersi conto, a loro dire di aver danneggiato un territorio già colpito duramente dalla crisi. Per Marco Piro, capogruppo di Forza Italia è stato commessa un'azione gravissima: "Abbiamo chiesto di avere questi elaborati e ancora oggi non ci sono stati consegnati. Il danno per modificare quelle carte, redatte in maniera approssimativa e scongiurare il rischio di un blocco totale dell'economia olbiese si dovrà procedere ad una modifica di quelle mappe con nuovi studi. Il comune dovrebbe dare mandato per un nuovo studio e spedirlo in regione. Un procedimento di svariati mesi, sempre se il comune decidesse di accogliere questa nostra denuncia." 


Per Pietro Carzedda l'azione scellerata del comune bloccherebbe la città per dieci anni con contraccolpi durissimi per l'economia del territorio. "Gli amministratori olbiesi sono stati colpiti da una "coglionaggine istituzionale", ha dichiarato Settimo Nizzi che ha spiegato i vari passaggi dell'intera vicenda riassumendola poi con l'espressione colorita riportata. "Il sindaco, ha poi proseguito Nizzi, è responsabile di questo e dovrà rispondere del suo operato. Il territorio di Olbia ha 371 chilometri quadrati di territorio, possibile che l'80 percento del territorio sia stato colpito dall'alluvione? Io credo che manchino le competenze e che non si studino le cose. Chiunque vedendo queste carte avrebbe chiesto spiegazioni in merito. Come mai gli altri sindaci del territorio si sono limitati ad indicare le zone colpite dall'alluvione?". Le accuse sono pesanti e sullo stesso tono sono state le dichiarazioni di Giovanni Cassitta e di Francesco Sanciu. Ora la replica alle accuse spetta al comune di Olbia.


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