OLBIA. Forza Italia accende i motori della campagna elettorale anche in Gallura e lo fa in grande stile, con tanto di musica, spillette all'americana, bandiere, filmati, vallette e tanti supporter. Perché ieri sera, nella sala conferenze del Geovillage, sono rimasti solo posti in piedi. Lo slogan della serata è "Qui e Ora", non molto distante da quello del Pd olbiese "Cambiamo insieme la Sardegna! Adesso!". Lo staff del governatore è impressionante, ci sono gli addetti stampa che twittano le dichiarazioni del presidente e poi i fotografi, gli operatori, i coordinatori, gli assistenti, la voce fuori campo che dà il contdown per l'entrata in scena di Cappellacci: insomma nulla è stato lasciato al caso. Tutto il resto è la cronaca di un monologo, quello del governatore che poco spazio ha lasciato ai candidati galluresi in corsa per il consiglio regionale.
Un'ora di discorso, quello del presidente della regione, che non ha scontentato nessuno partendo dalla crisi del '29 fino ad arrivare ai giorni nostri. Le ricette per uscire dalla crisi? Meno tasse e meno burocrazia: "Al primo posto ci sono le imprese, perché sono quelle che mettono in moto l'economia e danno lavoro. Punteremo sulla fiscalità di vantaggio e già con il taglio all'Irap abbiamo dato una bella boccata d'ossigeno agli imprenditori". C'è poi l'apertura del San Raffaele a Olbia: secondo il governatore sarebbe imminente la firma. Cappellacci ha poi affrontato il discorso dell'alluvione: "Utilizzeremo la nostra liquidità, quella della Regione, circa 200 milioni di euro, per sopperire alla mancanze del governo sulle emergenze. Sforeremo il patto di stabilità con risorse che lo Stato ci deve ed è proprio al governo che presenteremo il conto e voglio vedere se ci diranno che abbiamo violato il patto.
Nessuno dica che la Regione è stata a guardare durante l'alluvione fino a ggi abbiamo destinato risorse per 210 milioni di euro, molto di più di quello che ha fatto Roma". Sui temi ambientali, Cappellacci ha annunciato che entro i primi di febbraio la giunta adotterà il piano paesaggistico: "Noi non vogliamo ammazzare il nostro territorio, lo vogliamo salvaguardare al fine però di renderlo vivibile per l'uomo. In Gallura c'è un investimento pronto del Qatar, già deliberato di un miliardo di dollari. Al momento è tutto bloccato, con il nostro Pps quei soldi potranno arrivare qui sul territorio. Si pensi come termine di paragon che i fondi europei stanziati per i prossimi sette anni dall'Europa, per la Sardegna, sono pari a settecento milioni di euro. Non possiamo perdere questa occasione. Non ci fermeranno".
Brucia ancora poi, la questione della Saremar: freschissima la sentenza di condanna da parte dell'Unione Europea che chiede alla Regione Sardegna la restituzione di dieci milioni di euro: "E' l'ennesimo sopruso da parte delle lobby e dei signori del mare. Noi per primi abbiamo denunciato uno dei più grandi imbrogli della storia del nostro stato, l'acquisto della Tirrenia che ha fatto poi cartello con le altre compagnie facendo lievitare i pressi a dismisura. Noi abbiamo risposto con la flotta sarda mettendo in campo navi a basso costo che hanno trasportato decine di migliaia di passeggeri e abbiamo costretto anche gli altri armatori ad abbassare i prezzi. E oggi invece di decidere sulla Tirrenia, già multata dall'Antitrust, con tempistiche fulminee hanno sanzionato Saremar. La Flotta sarda va avanti e io lo rifarei non una, non cento, ma mille volte". C'è tempo poi per due parole dei candidati galluresi: Gianfranco Bardanzellu, Maurizio Altana, Irene Casalloni, Giuseppe Fasolino ed Emanuele Mutzu.