Agci Gallura, cooperative sociali
Anno difficile, ma segnali di ripresa


OLBIA. Nei giorni scorsi, durante gli incontri della dirigenza Agci volti ad affrontare le problematiche relative alle emergente della recente alluvione del 18 novembre scorso, il presidente Michele Fiori, il direttore Filippo Sanna e i dirigenti Noli, Ricci e Ponsanu hanno analizzato la situazione del movimento cooperativo sardo e in particolare di quello gallurese, evidenziando quelli che sono i primi dati relativi ad un anno difficile, ma carico di segnali di speranza. Sono 5.471 le imprese costituite tra il 2008 e il 2012 che risultano aderenti all'Alleanza delle Cooperative Italiane; di queste, poco più del 35 per cento sono cooperative sociali e socio sanitarie. Nel territorio gallurese, le pubbliche amministrazioni hanno rivolto la propria attenzione al fenomeno delle cooperative sociali di tipo B, quelle destinate all'inserimento dei soci svantaggiati. Si tratta, in prevalenza, di cooperative di produzione lavoro e servizi alle quali è consentito l'affidamento diretto di servizi. I neo imprenditori sociali hanno iniziato a lavorare ad Olbia, La Maddalena, Palau, Golfo Aranci, Budoni e Luras, generando decine di nuovi posti di lavoro. 


Il resto del movimento cooperativo, quello costituito da realtà consolidate, soffre delle problematiche comuni alle altre forme di impresa: credit crunch, sotto capitalizzazione, taglio delle risorse di mercato. Per sostenere il movimento dei cooperatori, l'Agci ha intenzione di utilizzare gli strumenti messi a disposizione ad hoc dalla Regione Sarda con l' avviso di chiamata per progetti integrati di politiche attive del lavoro finalizzate all'inserimento e al reinserimento lavorativo di disoccupati e inoccupati in cooperative di nuova costituzione e di partecipare alle opportunità della programmazione comunitaria 2014-2020.

 

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