POST ALLUVIONE

Scadenze tributi per gli alluvionati
Da pagare tra 24gennaio e 17febbraio

Possibilità di richiedere mutui con la garanzia dello Stato
di Davide Mosca

OLBIA. Nei provvedimenti varati il 27 dicembre scorso, durante il Consiglio dei Ministri, si era data una speranza alle popolazioni colpite dall'alluvione in Sardegna con lo slittamento del pagamento dei tributi. Non era ancora chiaro il nuovo termine previsto che invece è stato reso pubblico, oggi in Gazzetta ufficiale, con il decreto legge 151 dopo aver avuto il via libera, ieri dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tutti i tributi, nei territori colpiti dall'alluvione del 18 novembre, dovranno essere pagati tra il 24 gennaio e il 17 febbraio 2014, senza applicazione di sanzioni e interessi. Un provvedimento che a detta di molti sembra una beffa, come se un mese di proroga, risolvesse tutti i problemi che i sardi ancora oggi stanno affrontando a causa della bomba d'acqua del novembre scorso. 


A Olbia ad esempio, la situazione è ancora emergenziale. Si stanno ancora aspettando le risorse promesse dallo Stato per la risistemazione delle strade, dei ponti, degli edifici scolastici e per il risarcimento dei cittadini che hanno perso la casa e tutti gli arredi. A oggi i danni, nella sola città gallurese, sono stati quantificati in 280 milioni di euro e da governo e parlamento non è arrivato alcun segnale nemmeno sui 50 milioni di euro nelle casse del comune bloccati dal patto di stabilità. Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, ha riferito ieri che ci sono ancora settanta nuclei familiari fuori di casa, ospitati in strutture ricettive e alberghiere. Il primo cittadino ha proposto di utilizzare gli appartamenti di Olbia posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza negli ultimi tempi, per far fronte all'attuale emergenza abitativa. Ritornando ai provvedimenti del cosiddetto milleproroghe è da evidenziare la possibilità per gli alluvionati di chiedere, agli istituti riconosciuti per l'esercizio del credito, un finanziamento assistito dalla garanzia dello Stato, della durata massima di due anni. I finanziatori potranno dunque stipulare dei mutui coperti da un'apposita convenzione tra la società Cassa depositi e prestiti e l'associazione bancaria italiana, fino ad un massimo di novanta milioni di euro.


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