ALLUVIONE SARDEGNA

Vertice Procure Nuoro e Tempio
Si indaga sull'allerta meteo del 18

di Antonella Brianda


OLBIA. Si incontreranno questa sera nel palazzo di giustizia di Tempio Pausania: i magistrati di Nuoro e quelli della procura gallurese, impegnati nelle inchieste sull'alluvione che il 18 novembre scorso ha causato la morte di 18 persone in tutta l'isola e danni per centinaia di migliaia di euro, hanno deciso di fare il punto della situazione e coordinare le rispettive attività investigative. Il procuratore capo di Nuoro, Andrea Garau e il pubblico ministero Andrea Vacca si troveranno faccia a faccia con il pm Domenico Fiordalisi e il sostituto Riccardo Rossi; i reati ipotizzati sono disastro colposo e omicidio colposo plurimo, ma non si esclude anche il dolo eventuale. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno acquisito montagne di documenti, comprese le immagini e le fotografie scattate dalle emittenti private locali nei luoghi devastati dalle piogge del ciclone Cleopatra. 


A finire sotto la lente d'ingrandimento della procura di Tempio è stata tutta la documentazione sugli impianti idrici, le lottizzazioni dei quartieri più colpiti e il piano urbanistico comunale di Olbia. Mentre i procuratori di Nuoro, Garau e Vacca stanno indagando per ricostruire i fatti relativi all'inondazione della zona vicino al Rio Sologo nel territorio di Galtellì, inondazione che ha causato il crollo del ponte sommergibile che solo per miracolo non ha provocato vittime. Stando alle prime indiscrezioni, pare che l'attenzione delle due procure sia ora concentrata sulle attività immediatamente successive all'allerta meteo diffusa dalla Protezione Civile e sulla quale le polemiche, i dubbi e le incertezze a Olbia tengono banco da quel fatidico 18 novembre. 


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