Cappellacci: «Abolite le Province»
Pd: «Non è vero, sono commissariate»

OLBIA. "La Sardegna, con il sostegno di un voto referendario, ha abolito le quattro province cosiddette ‘nuove' e ha approvato una legge che prevede l'eliminazione anche di quelle ‘storiche', che ora deve compiere i passaggi in Parlamento". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, commentando le dichiarazioni rilasciate a Unomattina dal ministro degli Affari regionali, Graziano Del Rio circa l'abolizione degli enti. "Se l'orientamento positivo del ministro Del Rio – ha aggiunto il governatore – è indice di una volontà condivisa, l'Esecutivo nazionale faccia come la Sardegna e sensibilizzi le forze della maggioranza a completare in Parlamento il percorso già intrapreso dalla Regione che sulla questione ha anticipato i tempi rispetto alle scelte della politica nazionale, e a estenderlo alle altre aree del Paese. Si tratta di un primo risultato che è a portata di mano e può essere ottenuto in tempi rapidi".

A sentire queste dichiarazioni il Pd è insorto. "Cappellacci e il centrodestra non hanno cancellato le Province della Sardegna, le hanno solo commissariate. Solo la faccia tosta di Cappellacci – tuona il capogruppo in Consiglio regionale, Giampaolo Diana – può dire che in Sardegna si è concluso l'iter di abolizione delle Province. La verità infatti è un'altra: dal 6 maggio 2012, data in cui oltre mezzo milioni di sardi col referendum abrogativo ha cancellato le nuove 4 Province, il presidente della Regione e la sua maggioranza non hanno fatto nulla e tanto meno hanno idea sul cosa fare. O meglio – sottolinea l'esponente dell'opposizione – una cosa l'hanno fatta: hanno commissariato le Province. E' l'unica cosa che ha saputo fare Cappellacci in cinque anni di legislatura".

Sulla stessa linea il deputato del Pd Emanuele Cani. "Cappellacci e la sua maggioranza non hanno cancellato un bel nulla – ribadisce – In questo momento il governatore e la sua maggioranza hanno affidato la gestione delle Province a commissari burocrati esautorando organi regolarmente e democraticamente eletti. Per il resto, poi, non ci pare di trovare traccia di alcuna riforma significativa e sostanziale". Per il vice presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini, "non è chiaro il percorso che viene suggerito dal presidente dato che finora non è stata abolita nessuna Provincia sarda bensì sono state commissariate. Il destino delle Province deve essere giustamente legato ad un disegno globale di riorganizzazione e di ristrutturazione di tutto il livello istituzionale, ma non può e non deve essere legato all'interesse di chi mina la democrazia". "Questa riforma che, a detta di Cappellacci, è fatta – aggiunge il consigliere regionale del Pd Mario Bruno – è solo l'ennesimo slogan vuoto per la campagna elettorale del presidente, che si è limitato a piazzare i suoi uomini come commissari degli enti intermedi e a lasciare tutto come stava. Non c'è nessuna strada tracciata, ma c'è invece il rischio concreto che, nel prossimo giugno, alla scadenza naturale dei Consigli provinciali, si vada comunque a elezioni".


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