OLBIA. "E' un fatto gravissimo quello che è successo ieri a Golfo Aranci. Noi di Prospettiva Donna apprendiamo la notizia con grande sgomento e, ancora una volta, vogliamo sottolineare il fatto che non si deve mai abbassare la guardia sul tema della violenza di genere. Questo episodio recentissimo ci colpisce ma, allo stesso tempo, ci fa andare avanti più forti", ha detto Patrizia Desola, presidente dell'associazione Prospettiva Donna di Olbia. A poche ore dalla diffusione della notizia dell'inaudita violenza di un uomo nei confronti della sua compagna a Golfo Aranci, Desole è basita. Lei e le sue colleghe che da anni si occupano di accogliere, assistere e aiutare le vittime di violenza di genere, non sono di certo stupite da questi gesti così estremi compiuti da uomini che dicono di amare le proprie compagne. Tutti i giorni nel Centro Anti Violenza di Olbia si sente parlare di queste cose e, purtroppo, si vede sulla pelle delle vittime, i risultati dei maltrattamenti. Ma questo episodio ha lasciato senza parole in molti, soprattutto a Golfo Aranci.
"Non esistono paesi immuni ad atti di questo genere. In passato - ha continuato la presidente di Prospettiva Donna - abbiamo avuto modo di operare spesso a Golfo Aranci e, in collaborazione con i servizi sociali della cittadina e con gli amministratori comunali, siamo anche riusciti ad ottenere ordini di protezione per donne golfarancine. Purtroppo a Golfo Aranci, anche se è un piccolo centro, gli episodi si verificano eccome e quest'ultimo ne è la dimostrazione". Il questore di Sassari, Antonello Paglieri, è stato tra i primi in Italia a firmare, il provvedimento di ammonimento previsto dalla legge sugli atti persecutori che, con le modifiche apportate il 14 agosto scorso, può essere adottato d'iniziativa, anche senza che lo richieda la vittima. Nel bel mezzo di questa torrida estate, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che introduce nuove norme per il contrasto alla violenza di genere che hanno l'obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime. Composto da dodici articoli, il provvedimento ha tra le novità legislative, l'arresto obbligatorio in flagranza per i maltrattamenti in famiglia e per il reato di stalking, la previsione dell'aumento di un terzo della pena se alla violenza assistono minorenni o se viene commessa su una donna incinta o posta in essere dal partner, la concessione del permesso di soggiorno alla vittima nel caso sia di nazionalità straniera, l'irrevocabilità della querela e l'allontanamento da casa del coniuge violento nel caso in cui sussista un rischio per l'integrità della vittima.
"Sicuramente il nuovo decreto del Governo costituisce uno strumento importante anche per noi che operiamo in questo settore così delicato. E' un segnale di forte cambiamento da parte delle autorità - ha affermato Patrizia Desole - ma ancora non basta. Bisogna lavorare soprattutto sul cambiamento della mentalità delle persone. Certo, le leggi aiutano molto e speriamo che questo decreto cambi la cultura degli italiani. La cosa fondamentale adesso è che si agisca nell'educazione dei più piccoli, all'interno delle scuole". "Vorrei concludere facendo un encomio alla coppia che, ieri notte, ha tentato invano di difendere la donna vittima di violenze. Fatti del genere non sono e non devono essere considerati come cose private, tra moglie e marito. Sono cose che devono riguardare tutta la comunità. E' per questo motivo che mi appello a tutti i cittadini, affinché aiutino chi si trova in queste situazioni. Bisogna denunciare, parlare, non nascondersi e non vergognarsi".