GOLFO ARANCI. Poteva andare molto peggio questa mattina se alcuni piloti che sorvolavano le trasparenti acque di Golfo Aranci a un miglio dall'isola di Figarolo non avessero avvistato e segnalato alla torre di controllo dell'Aeroporto Costa Smeralda una grande macchia scura, segno evidente di inquinamento da idrocarburi. La segnalazione dalla torre di controllo, intorno alle 8.40 è passata subito alla sala operativa della capitaneria di porto di Olbia che ha attivato e inviato la motovedetta, sotto il comando di Giancarlo Todini. Le stesse navi che transitavano sul tratto di mare interessato contattate dalla Direzione Marittima, hanno confermato il versamento in mare. Arrivati sul luogo della segnalazione è stato constatato che la zona interessata dalla presenza di sostanze inquinanti era di dimensioni notevoli, circa 200 metri di larghezza per 800 metri di lunghezza, motivo per cui la Sala Operativa ha allertato il Ministero dell'Ambiente.
È stato così richiesto l'impiego del rimorchiatore KORAL della ditta Castalia, di stanza a Golfo Aranci, per operare con gli strumenti assorbenti, al fine di circoscrivere ed eliminare l'inquinamento in questione e scongiurare pericoli per l'ambiente e per la vicina Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo. Dopo circa 5 ore di intensa attività, l'inquinamento è stato completamente rimosso. Nel frattempo, all'interno dell'Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, il battello GC B41, temporaneamente dislocato presso la Base Navale di Puntaldia, ha rinvenuto, nelle acque antistanti Costa Corallina e Porto Istana tre attrezzi da pesca (palamiti) non consentiti dalle vigenti normative, posizionati a 100 m di distanza dalla spiaggia, non correttamente segnalati e dunque pericolosi per la navigazione e la balneazione e ha proceduto al sequestro.