Le coste galluresi habitat dei delfini
Avvistato un branco di 70 esemplari


OLBIA. Alcuni giorni fa, un branco di circa settanta delfini è stato avvistato poco lontano dalle coste galluresi, durante un'escursione di "whale watching" dell'Orso Diving di Poltu Quatu che aveva a bordo anche i ricercatori del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell'Università di Sassari. Il delfino comune, è considerato a rischio di estinzione ed è iscritto all'interno  della lista rossa Iucn, International Union for Conservation of Nature, in quanto è una specie ormai in declino nel Mediterraneo. La composizione del gruppo con diversi cuccioli, anche neonati, rende l'area di studio del Dipnet, il Canyon di Caprera e il Mar Tirreno Centrale, ancora più importante per la conservazione dei cetacei nel Mediterraneo. Il valore dell'area è confermato anche dai numerosi avvistamenti di interi gruppi familiari di capodoglio, femmine, cuccioli e giovani e di numerosi gruppi di balenottere effettuati questa estate dal Dipnet, in collaborazione con Orso Diving. 


Lo stesso giorno i ricercatori, insieme ai turisti, hanno osservato, oltre a balenottere e un capodoglio, anche un cucciolo di Stenella Striata, nato da pochi istanti e sorretto dalla madre nei primi attimi di vita all'interno del gruppo sociale. Dopo aver raccolto i dati fondamentali per la ricerca, la barca si è allontanata immediatamente, per lasciare il cucciolo indisturbato alle cure della madre. La Stenella Striata è una specie di delfino che ha subito una drammatica moria durante lo scorso inverno, con più di cento spiaggiamenti in pochi mesi, proprio nel Tirreno. Durante i quattro anni del progetto di ricerca del DIPNET, sono state avvistate al largo delle coste galluresi ben sette delle otto specie di cetacei presenti nel Mediterraneo, a cui si aggiunge anche il primo avvistamento nel Mediterraneo di un rarissimo Mesoplodonte di Sowerby.

 

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