Quarta giornata di Time in Jazz
Stasera il festival sbarca a Berchidda


OLBIA. Sarà una domenica densa di appuntamenti quella all'insegna del ventiseiesimo Time in Jazz. La giornata numero quattro del festival ideato e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda e in altri centri del nord Sardegna, si apre a Ittireddu alle ore 11 nella Funtana 'e josso, con il duo chitarristico di Peo Alfonsi, uno dei nomi di spicco del jazz in Sardegna e Roberto Taufic, honduregno di nascita ma maturato in Brasile. Dopo alcune collaborazioni, i due hanno deciso di trasformare in sodalizio musicale la loro affinità artistica, rafforzata anche dalla bella amicizia che li lega. Peo Alfonsi e Roberto Taufic, insieme a Maria Vicentini alla viola, compaiono anche nei ranghi del quartetto di soli strumenti a corda guidato dal violoncellista e contrabbassista Salvatore Majore, al centro del concerto in programma nel pomeriggio a Pattada, nel sagrato della chiesa di San Giovanni, alle ore 18. Frutto delle collaborazioni che hanno coinvolto i quattro musicisti in impegni comuni, in particolare il trio di Gabriele Mirabassi e il quartetto Itaca di Peo Alfonsi, il progetto si nutre delle esperienze già condivise e della reciproca passione per i compositori appartenenti all'area latinoamericana e in particolare brasiliana, da cui la musica di Maiore trae grande ispirazione. Il concerto rientra fra gli eventi collaterali della decima Biennale del Coltello organizzata da Pro Loco e Comune di Pattada Presso il Museo Permanente del Coltello e del Ferro Battuto, visitabile fino al 22 settembre.

 

In serata la musica di Time in Jazz sbarca finalmente a Berchidda. Doppio appuntamento al Centro Laber, l'ex Caseificio trasformato in spazio per lo spettacolo. Apre alle ore 21.30 Petrina, "una fra le artiste più originali e deliziosamente visionarie di questi ultimi tempi", secondo il mensile Blow Up. Cantante, compositrice e pianista dalla solida preparazione classica e contemporanea, la poliedrica musicista veneta presenta a Berchidda il suo ultimo disco, "Petrina". Uscito lo scorso aprile per Ala Bianca/Warner, l'album ha coinvolto ospiti importanti, come John Parish, David Byrne, Jherek Biscoff, e ben tredici musicisti italiani, provenienti dalle estrazioni più diverse. Un progetto in cui Debora Petrina è riuscita ad ampliare e definire, al tempo stesso, ogni dimensione della propria crescita artistica e uno stile compositivo ricco e originale e che riesce ad arrangiare con soli tre musicisti: Mirko Di Cataldo alla chitarra elettrica e synth, Manuel Fabbro al basso elettrico, e Niccolò Romanin alla batteria.


A seguire, intorno alle ore 23.30, sarà la volta di Tino Tracanna, uno dei jazzisti italiani più noti, nonché fedele compagno di Paolo Fresu, da trent'anni al suo fianco nel quintetto più longevo d'Italia. Il sassofonista livornese si presenta a Berchidda con l'Acrobats Quintet, un gruppo di recente formazione, composto da alcuni dei migliori jazzisti italiani: il chitarrista Roberto Cecchetto, il contrabbassista Paolino Dalla Porta, il trombonista Mauro Ottolini e il batterista Antonio Fusco. Gli "acrobati" si sono imposti all'attenzione del pubblico già all'uscita del disco omonimo, avvenuta il settembre scorso per Abeat Records e continuano a farlo grazie a un progetto caratterizzato da forza e modernità, all'interno del quale l'energica vena compositiva di Tracanna guida lo stile inconfondibile dei suoi compagni: cinque leader curiosi e attenti alla novità e alla libera sperimentazione, capaci di mettere a confronto sostanze e personalità musicali diverse per un acrobatico viaggio musicale.

 


Ecco gli altri appuntamenti di oggi:

prima dell'esibizione del quartetto di Salvatore Maiore, a Pattada, nuovo appuntamento con "Sentieri di... pane", l'iniziativa di  Green Jazz, il progetto di Time in Jazz a favore dell'ambiente, dedicata alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali di filiera che prevede l'esposizione di alcuni pani tipici della Sardegna e piccole degustazioni di pane per il pubblico del concerto. In serata, al Centro Laber di Berchidda, durante il cambio di set tra il concerto di Petrina e quello del Tino Tracanna Acrobats Quintet, la performance di danza verticale "Di fragile essenza" della danzatrice-acrobata Elena Annovi sulle musiche di Alberto Nanni, precede l'inaugurazione delle mostre del P.A.V. , il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, la sezione di Time in Jazz dedicata all'arte contemporanea. Alla performance seguirà una visita guidata con i curatori e alcuni degli artisti presenti in mostra. Le esposizioni proseguiranno durante il corso di tutto il festival, con orario continuato dalle 12 all'una, fino al 16 agosto e il 17 e 18 fino alle ore 23.


Al Cinema Comunale di Berchidda, nel primo pomeriggio, alle ore 16.30, prende il via "Niente è come sembra", la rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu che, come di consueto, affianca il programma musicale e il PAV. Il "Quinto elemento", tema portante del festival, sarà in questo caso declinato secondo le suggestioni che il cinema ha riservato all'esplorazione del divino, il territorio dell'inspiegabile che fin dalle origini ha attratto l'uomo. La rassegna sancisce la collaborazione, già avviata nelle passate edizioni, con l'ISRE, l'Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna. Le proiezioni in programma proporranno infatti una selezione di film apparsi in diverse edizioni del SIEFF, il Sardinia International Ethnographic Film Festival, appuntamento biennale promosso a Nuoro dall'ISRE. Si comincia con due brevi filmati: "Sky Burial", di Ellen Bruno, che documenta l'offerta dei morti agli avvoltoi nel rituale tibetano della "sepoltura in cielo", e "In Search of the Hamat'sa: A Tale of Headhunting", di Aaron Glass, incentrato sulle interpretazioni antropologiche della danza hamat'sa (dei cannibali), la più importante cerimonia rituale degli indiani Kwakiutl della Columbia Britannica.

 

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