Famiglia sfrattata a Olbia
Giovannelli: "Aiuteremo la coppia"

di Antonella Brianda


OLBIA. La situazione della famiglia Amadori di Olbia è approdata in consiglio comunale. La storia della giovane coppia con due bambini piccoli che da fine febbraio occupa un appartamento popolare in una palazzina di viale Aldo Moro, è stata trattata nella fase iniziale dell'assemblea tenutasi ieri. Una settimana fa, in applicazione di un'ordinanza di sfratto, i carabinieri hanno comunicato ai coniugi che avrebbero dovuto abbandonare l'appartamento. In base ad una graduatoria, infatti, la casa è stata assegnata a un'altra persona, ugualmente bisognosa di avere un tetto sopra la testa. Il capofamiglia però, disperato per la notizia dello sfratto, si è arrampicato sul terrazzo dell'abitazione al terzo piano e ha minacciato di buttarsi nel vuoto. Per tentare di venire incontro alla coppia, lo sfratto è stato spostato di sette giorni. In questo arco di tempo si è cercato di trovare un'alternativa per consentire ad Angelo, Stefania Amadori e ai loro due figli, di trovare un'altra abitazione in cui risiedere. In così poco tempo però, per la coppia è stato impossibile trovare una casa, anche perché i due non dispongono di uno stipendio fisso, vivo pressoché alla giornata e devono badare a due bambini.


Ieri, durante la seduta del consiglio comunale, il consigliere Valerio Spano ha portato all'attenzione dei colleghi il caso della famiglia Amadori e ha chiesto al sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, "se l'amministrazione comunale avesse intenzione di aiutare, attraverso i servizi sociali, i due giovani".  Giovannelli ha prontamente risposto, mostrandosi sensibile alla vicenda e dicendo: "Ho avuto un contatto diretto con la coppia. Solo pochi giorni fa ho ricevuto i coniugi in Comune. Premetto che a Olbia ci sono tante persone che vivono situazioni drammatiche e aggiungo che, personalmente, non consento che si occupino case popolari per le quali esistono delle regolari graduatorie. Sono contro le occupazioni abusive, perché ritengo che non sia giusto agire contro le regole. Questa famiglia - ha proseguito il primo cittadino di Olbia - ha avuto l'obbligo dal giudice di liberare la casa".


"Esiste una graduatoria - ha proseguito il sindaco - e mi sono mosso per tentare di fare qualcosa per verificare le condizioni di chi rivendica il diritto di occupare queste abitazioni. Oggi abbiamo fatto presente alla famiglia la volontà dell'amministrazione comunale di cercare un appartamento per loro e per i loro bambini. Io stesso mi sono mosso per cercare una casa a questi ragazzi. Ne approfitto però per fare anche affidamento sulla solidarietà degli olbiesi. Come amministrazione comunale sosterremo queste persone anche attraverso il fondo per le povertà estreme. Ma chiedo che se qualcuno avesse un appartamento da mettere a disposizione di questa giovane coppia con due bambini piccoli, lo facesse, perché farebbe davvero un'opera buona". 

 

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