Olbia contro la violenza di genere
Acquistata Centrale Operativa Mobile

di Antonella Brianda


OLBIA. Per contrastare una piaga sociale come la violenza di genere che sta prendendo sempre più piede anche in Gallura, il comune di Olbia si attrezza e acquista una Centrale Operativa Mobile che la Polizia Locale userà in caso di interventi d'urgenza. A bordo del mezzo, dotato di tecnologie all'avanguardia come una telecamera a scomparsa e una centrale di controllo, opereranno due agenti e una psicologa. Con l'acquisto di questo mezzo, si è concluso un progetto più ampio di prevenzione e lotta alla violenza sulle donne, sui bambini e contro la tratta degli esseri umani, al quale hanno preso parte, oltre alla città di Olbia, anche Padru e Palau. I tre comuni galluresi hanno realizzato un progetto regionale finanziato dall'Unione Europea, in favore delle politiche sociali. 


200 mila euro sono stati destinati alla città di Olbia che, attraverso l'assessorato alle Politiche Sociali e alla Sicurezza, sono stati utilizzati per l'acquisto della Centrale Mobile e per l'erogazione di 23 borse lavoro indirizzate alle donne vittime di violenza. Inoltre, una parte dei fondi, verrà usata, nell'imminente futuro, per predisporre una rete di telecamere fisse nell'area del Tribunale di Olbia. "La zona - spiega il Comandante della Polizia Locale, Gianni Serra - è il punto d'accesso alla città oltre che essere uno snodo essenziale per la viabilità anche in uscita. Monitorare quest'area consentirà di individuare gli spostamenti di chi è sotto controllo delle autorità". 


"Questo è un momento particolare nel quale l'Amministrazione comunale si è rivelata molto sensibile al tema della violenza sulle donne, visto anche il numero sempre più elevato di persone che ogni giorno si rivolgono all'Associazione Prospettiva Donna e al Centro anti violenza attivo in città. Abbiamo ritenuto essenziale attivare anche tutti i canali di prevenzione, per far sì che le donne non siano lasciate sole", ha dichiarato l'assessore alle Politiche Sociali, Rino PiccinnuUna parte fondamentale del progetto, infatti, è l'erogazione delle borse lavoro. In sostanza si tratta di contratti di lavoro che vengono offerti alle vittime di abusi. Lo scopo è quello di reinserire le donne all'interno di un contesto di normalità e donare la serenità e la stabilità economica di cui hanno bisogno. 


"A Olbia, solo nell'ultimo anno, circa 250 donne vittime di violenza si sono rivolte a Prospettiva Donna. Una parte di queste sono state ospitate all'interno della Casa Protetta. Nella stragrande maggioranza dei casi - spiega Piera Bisson dell'Associazione Prospettiva Donna - si tratta di italiane. Pochissime sono state le straniere. Questo dato mette in evidenza un problema molto radicato anche nella nostra isola. Per questo siamo soddisfatte del progetto portato avanti dal Comune. Come associazione saremo una delle parti attive nel progetto e continueremo ad aiutare le vittime di tutti i tipi di violenza".

 

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