Acqua: centrati in anticipo gli obiettivi di accessibilità

Sostenibilita
AdnKronos
Roma, 6 mar. - (Adnkronos) - In attesa del Forum mondiale sull'acqua, che si terra' a Marsiglia dal 12 al 17 marzo prossimo e della giornata mondiale sull'acqua dedicata quest'anno all'acqua ed alla sicurezza alimentare, l'Unicef anticipa con il suo rapporto diffuso oggi, i dati sull'accessibilita' alle risorse idriche del pianeta. E la notizia e' buona: il mondo ha raggiunto l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio di dimezzare la percentuale di persone senza accesso all'acqua potabile, un risultato ottenuto in anticipo rispetto alla scadenza del 2015. Tra il 1990 e il 2010, oltre due miliardi di persone hanno avuto accesso a fonti migliorate d'acqua potabile, come forniture tramite reti idriche e pozzi in cui la qualita' dell'acqua e' soggetta a controllo. Il Rapporto ''Progress on Drinking Water and Sanitation 2012'', realizzato nell'ambito del Joint Monitoring Programme for Water Supply and Sanitation UNICEF-OMS, afferma che, alla fine del 2010, l'89% della popolazione mondiale, circa 6,1 miliardi di persone, ha avuto accesso a fonti migliorate d'acqua potabile. Che rappresenta l'1% in piu' rispetto all'88% previsto dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il rapporto prevede che, entro il 2015, il 92% della popolazione mondiale avra' accesso a fonti migliorate d'acqua potabile. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha dichiarato, ''Abbiamo raggiunto un grande traguardo per tutte le persone del mondo. Questo e' il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio conseguito. Gli sforzi per ampliare le possibilita' di accesso all'acqua potabile rappresentano un segnale concreto per coloro che hanno pensato che questi Obiettivi non fossero un sogno, ma uno strumento vitale per migliorare la vita di milioni di persone tra le piu' povere al mondo.'' ''Questa e' una buona notizia specialmente per i bambini'', ha detto il Direttore generale dell'UNICEF Anthony Lake. ''Ogni giorno piu' di 3.000 bambini muoiono per malattie legate alla diarrea. Il raggiungimento di questo obiettivo segnera' una lunga via per salvare molti bambini''. Lake ha poi aggiunto che non e' possibile cantare vittoria poiche' il restante 11% della popolazione mondiale - 783 milioni di persone - non ha ancora accesso all'acqua potabile e miliardi di persone non hanno ancora accesso ai servizi igienico-sanitari. ''I numeri sono ancora provvisori,'' ha continuato, ''ma il risultato annunciato oggi dimostra che gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio possono essere raggiunti con volonta', sforzi e risorse''. Il rapporto evidenzia che il mondo e' ancora lontano dal raggiungimento dell'Obiettivo di Sviluppo del Millennio per quanto concerne i servizi igienici, ed e' improbabile che ci si arrivi entro il 2015. Solo il 63% dei paesi del mondo ha migliorato l'accesso ai servizi igienico-sanitari; secondo una proiezione si arrivera' solo al 67% entro il 2015, ben al di sotto del 75% previsto dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Attualmente 2,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso ai servizi igienico-sanitari. Il rapporto evidenzia anche le sfide che restano da affrontare. I dati globali nascondono le grandi disparita' tra regioni e paesi, e anche all'interno dei paesi stessi. Nell'Africa sub-sahariana, solo il 61% della popolazione ha accesso a fonti migliorate di acqua potabile, rispetto ad oltre il 90% della popolazione che vive in America Latina, nei Caraibi, nel Nord Africa e in gran parte dell'Asia. Oltre il 40% della popolazione globale che non ha accesso all'acqua potabile vive in Africa Sub-Sahariana. Nelle aree rurali dei Paesi meno sviluppati, 97 persone su 100 non hanno acqua corrente e il 14% della popolazione beve acqua di superficie - per esempio da fiumi, stagni o laghi. Degli 1,1 miliardi di persone che defecano ancora all'aperto, la maggior parte (949 milioni) vive in aree rurali. Anche nei paesi del gruppo''BRIC'', con una rapida crescita economica, c'e' un gran numero di persone che pratica la defecazione all'aperto: 626 milioni in India, 14 milioni in Cina e 7,2 milioni in Brasile.

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