Salario minimo: Orlando, 'Meloni scissa da realtà'

politica
AdnKronos
Roma, 6 dic. (Adnkronos) - "Credo che non sorridano i lavoratori che si trovano a guadagnare meno di 9 euro l'ora perché con l'atto compiuto dalla maggioranza, la possibilità di dare una risposta a questo tema è stata accantonata, temo per un momento lungo. Ma poi quello della presidente Meloni è un argomento da quinta elementare perché, ammesso che chi c'era prima di lei abbia sbagliato, questo non la legittima minimamente a continuare in questo errore. Io ho provato ad introdurre un salario minimo quando ero al Governo, in una coalizione in cui c'erano Forza Italia e Lega, quindi si capisce perché non sia andato a buon fine". Lo ha detto il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a Tagada' su La7."Il punto fondamentale comunque è che la scelta che si fa oggi avviene in un quadro fondamentale completamente diverso rispetto al passato perché per tantissimi anni - osserva l'ex ministro dem - in una situazione che per molti aspetti non era accettabile, avevamo una inflazione annua del 2-2,5% per cento. Nell'arco di questi ultimi due anni invece abbiamo visto un aumento del costo dei generi alimentari del 26%. Chi guadagnava 800 o 900 euro si è visto mangiare una mensilità e mezzo da questo aumento dei prezzi. Si parla tantissimo di salari, più di quanto si facesse 5 anni fa, perché sono stati erosi dall'inflazione. Che la Meloni non se ne renda conto e pensi di risolvere tutto con il carrello tricolore è abbastanza scisso dalla realtà. Si è sempre detto che la vera risposta è la riduzione del cuneo fiscale che però va finanziata di anno in anno e che per chi prende 600 euro è assolutamente impercettibile, essendo in proporzione a quanto prendi". "Manca totalmente una strategia su questo tema e c'è una sottovalutazione da parte del Governo perché mentre stanno fermi sul tema dei salari succedono alcune cose. Perché quando la Meloni era Ministro della Gioventù nel 2008 dall'italia andavano via 50mila persone, lo scorso anno sono andate via 158mila persone. Salari bassi significa aumento dell'emigrazione. Se si va nella provincia di Como piuttosto che in quella di Varese e Imperia, si scopre che i frontalieri, coloro che vanno a lavorare in un altro Paese, hanno raggiunto il record storico. Tutta forza lavoro che non si troverà più nei prossimi anni in un Paese che deve riportare - conclude Orlando - e rilanciare una produzione industriale. Questo stallo, aggiunto alla crisi demografica, è un problema per un Paese che rischia di perdere progressivamente peso nella produzione industriale".

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