Milano, 6 ott. (Adnkronos Salute) - "Il nuovo decreto del Governo sui medicinali veterinari torna al ministero della Salute profondamente rimaneggiato dal Parlamento e dalla Conferenza Stato-Regioni". Sono "almeno 10 i punti che dovranno essere riscritti" secondo l'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che fra le "molte criticità" del testo evidenziano in particolare "gli ostacoli alle terapie immediate agli animali da compagnia in cura dal medico veterinario, intralciate dalla burocrazia digitale e da sanzioni irragionevoli e punitive". L'Anmvi ai appella al sottosegretario alla Salute con delega alla Veterinaria, Marcello Gemmato: "Il ministero dovrà fare molte modifiche", spiega in una nota.L'associazioe focalizza l'attenzione "sulle modalità operative della cessione di medicinali veterinari ai proprietari di pet, per l'avvio della terapia immediata, in situazioni che richiedono tempestività di trattamento per stati patologici e di sofferenza nell'animale. La doppia registrazione informatizzata di questi medicinali non ha senso", avverte l'Anmvi. "Il decreto - sostiene - risente di interferenze tese a contrarre l'accesso ai medicinali veterinari, in aperto contrasto con lo spirito del regolamento europeo che punta invece a ridurre gli oneri amministrativi e ad aumentare l'accesso ai medicinali veterinari. Tradito anche lo spirito costituzionale dell'articolo 9". In conclusione, "c'è stata scarsa consultazione con i medici veterinari che prescrivono i farmaci e governano le terapie animali", lamenta l'associazione che auspica "maggiore ascolto da parte del ministero della Salute su un provvedimento di cui i medici veterinari sono i veri primi attori".