Roma, 21 apr. (Adnkronos) - "Nell’immaginario collettivo, che corrisponde alla realtà, il Rinascimento è il prodotto dell’ingegno italiano in uno stato di grazia particolare. L’innesco dell’esperienza è partito, certo, nel Quattro e Cinquecento dalle città italiane per diffondersi però, poi, nelle corti europee. È dalle reciproche influenze che prende corpo una dimensione di cultura artistica e architettonica europea, riflesso di una matrice umanista emersa nei secoli. Il sentimento di appartenenza era, dunque, a una grande cultura, che non separava est e ovest europeo ma permeava ogni ambiente intellettuale. Spes contra spem , mi piacerebbe pensare a un nuovo rinascimento europeo, aperto al mondo intero". Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Per il Capo dello Stato "completarsi a vicenda tra persone, tra esseri umani, tra cittadini europei", rappresenta "quanto di più significativo si possa immaginare per l’Europa 'unione delle diversità', ispirata da una visione che sappia guardare lontano, senza il rischio della lusinga dell’inciampo in limes , in barriere artificiosamente create".