(Adnkronos) - A causa del restringimento dei differenziali, sottolinea, "gli investitori che cercano di impiegare liquidità nel carry potrebbero trovare i titoli di stato asiatici meno interessanti rispetto alla seconda metà del 2020, riducendo così il potenziale per ulteriori afflussi di capitale. Nonostante l'inflazione dei prezzi al consumo sia rimasta contenuta a gennaio 2021, prevediamo che la maggior parte delle economie asiatiche sperimenterà un'inflazione più alta nel 2021 a causa dei base effect che inizieranno a manifestarsi da aprile. Ciò ad esclusione di Cina e India, dove le pressioni deflazionistiche potrebbero persistere a causa delle interruzioni delle catene di approvvigionamento del comparto alimentare locale che si sono versificate lo scorso anno. Di conseguenza, le Banche Centrali avranno minor spazio per continuare a stimolare l'economia con i mezzi tradizionali".La ripresa ciclica dipenderà anche dalla domanda dei principali mercati di esportazione come la Cina e gli Stati Uniti. Abbiamo osservato un certo spostamento della domanda dai mercati asiatici verso la Cina nel 2020. Questo è stato il risultato delle interruzioni delle catene di approvvigionamento in molte economie asiatiche, che hanno subito lockdown più lunghi rispetto alla Cina. La situazione si invertirà nel 2021, con un miglior supporto per le attività manifatturiere e le esportazioni. Al di là di questo effetto base, l'Asean è diventato il primo partner commerciale della Cina nel 2020, seguito da Unione europea e dagli Stati Uniti. In futuro, il commercio interregionale continuerà a dare impulso alla crescita, man mano che la Cina riequilibrerà la sua economia verso una crescita orientata al consumo. Per entrambe le ragioni sopra menzionate, l'attività potrebbe riprendere in modo più significativo nelle economie che fanno parte delle catene di approvvigionamento sia della Cina sia degli Stati Uniti".