(Adnkronos) - Rosa Oliva, classe 1934, vide respingersi la domanda per il concorso per la carriera prefettizia in quanto donna e decise di ricorrere alla Corte costituzionale, che si espresse a suo favore. Una sentenza storica, come ha ricordato lunedì scorso il Presidente della Repubblica in occasione della celebrazione al Quirinale della Giornata internazionale della donna. "Poco più di sessanta anni fa -sono state le parole del Capo dello Stato- una storica sentenza della Corte costituzionale -la numero 33 del 1960– ebbe a cancellare una legge anacronistica del 1919, allora ancora in vigore, che escludeva le donne da tutti gli incarichi pubblici. Fu il ricorso di una donna tenace e coraggiosa –Rosa Oliva- a provocare la cancellazione di una norma ingiusta e discriminatoria, in palese contrasto con la Costituzione. Per sanare una ferita così grave sul piano dei diritti intervenne la Corte costituzionale, non il Parlamento: una circostanza che fa riflettere e fa comprendere quanti ritardi e resistenze culturali abbiano costellato la via dell’effettiva parità".“L’Italia -ha affermato Mattarella incontrando Oliva Quirinale- le deve riconoscenza. E’ stato un piccolo gesto che ha mosso una montagna. Complimenti e grazie davvero”.