(AdnKronos) - "Le stagioni delle riforme istituzionali sono state sempre le stagioni della crescita delle sfide, dei rischi di una società: la primavera delle istituzioni deve essere insieme la primavera della comunità, se ad esse vogliamo che segua la maturità di un'estate in cui la Nazione italiana possa cogliere i frutti del suo passato e del suo presente, della sua storia, della sua vocazione europea e mediterranea ed essere soggetto rispettato e prezioso dell'Europa e della Comunità internazionale". "Una Italia moderna e civile, una Repubblica comunità vera di uomini liberi ed eguali, una Patria luogo e sentimento comune dei cittadini, uno Stato democratico fondante il diritto e garante di esso, forte del reale consenso dei cittadini, una società politica pervasa di valori e programmi e scuola di servizio e responsabilità, una comunità civile luogo di ricerca e vita della verità, del bello e del giusto. Questo dovrebbe essere il fine di una riforma delle istituzioni ed insieme di un rinnovato impegno morale e civile degli italiani che lo determini e lo accompagni". "Ma perché si apra l'invocata, feconda stagione di rinnovamento delle istituzioni e perché essa dia i frutti di giustizia, equità, libertà, uguale opportunità che i cittadini attendono, occorre -esortava Cossiga - non solo un impegno forte delle assemblee rappresentative, ma il concorso dello schieramento, il più ampio possibile, delle forze politiche, sociali, culturali, religiose, economiche, d'ogni parte d'Italia!"