Roma, 10 feb. (AdnKronos) - "Leggo che Feltri sostiene che in pochi criticarono Libero quando, 5 anni fa, utilizzò le stesse parole in relazione a Ruby. All'epoca ero Procuratore nazionale antimafia e, pertanto, mi occupavo di altro, sebbene trovai quel linguaggio egualmente inappropriato. Al di la del caso odierno vorrei però sottoporvi una riflessioni più ampia". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso."Credo che l'indignazione di oggi sia un bel segnale, significa che, almeno su questo, siamo migliori di allora: più civili e più sensibili. Probabilmente i terribili casi di discriminazione, violenza e femminicidio ci hanno reso più attenti e meno disposti a tollerare questo tipo di linguaggio", osserva. "Vale per le donne così come per le minoranze, gli orientamenti sessuali e religiosi, la disabilità. Invece che gridare all’ipocrisia dovremmo essere orgogliosi del fatto che si sia alzata l'asticella dell'attenzione pubblica, che sia più diffusa la cultura del rispetto e che questa si pretenda soprattutto da chi ricopre cariche importanti. L'alternativa è continuare a giustificarci come alle scuole elementari - 'ha cominciato lui' - e ripartire ogni volta da capo", conclude Grasso.