Finto dentista operava ad Arzachena
Dovrà restituire 130mila euro di tasse evase

OLBIA. A completamento dell'operazione di servizio posta in essere contro l'abusivismo medico e la connessa evasione fiscale, che lo scorso aprile aveva condotto alla denuncia di un soggetto extracomunitario, che dal 2011 si dedicava in modo abusivo all'esercizio della professione di dentista, e al contestuale sequestro del proprio studio allestito nel seminterrato di una villa di Arzachena, in questi giorni si sono conclusi i dovuti accertamenti fiscali nei confronti nello stesso, che – si ricorda – operava in totale evasione d'imposta.
In particolare, l'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania, era scaturita da un'accurata attività di osservazione posta in essere dai finanzieri della Tenenza di Palau, che aveva consentito di individuare il luogo d'esercizio del falso professionista, nonché le abitudini dello stesso, quali gli orari e le modalità di ricevimento degli ignari pazienti.

Le successive attività di perquisizione presso l'abitazione e lo studio del sedicente medico - quest'ultima effettuata unitamente a personale specializzato dell'ASL n.2 di Olbia - avevano confermato l'ipotesi accusatoria, appurando che il trentaduenne era sì laureato in odontoiatria nel proprio paese d'origine, ma non era in possesso delle abilitazioni richieste dalla normativa italiana per poter esercitare la professione di dentista, in quanto non iscritto ad alcun albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
L'indagato, J.B. di anni 37, era stato pertanto segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di esercizio abusivo della professione, mentre è stato sottoposto a sequestro lo studio odontoiatrico, con all'interno diverse apparecchiature e dispositivi medici.

L'attività tributaria, che è si è tradotta nell'esame della copiosa documentazione rinvenuta presso lo studio abusivo e nell'audizione dei clienti, che hanno confermato le cifre elargite al sedicente professionista a fronte delle prestazioni rese e che, in alcuni casi, ignoravano il carattere abusivo del proprio odontoiatra, ha consentito di ricostruire il giro d'affari dello stesso.
In seguito alle risultanze delle indagini sono stati segnalati alla competente Agenzia delle Entrate per il successivo recupero a tassazione di oltre 130mila euro frutto delle prestazioni odontoiatriche rese, costituenti proventi illeciti frutto del reato di esercizio abusivo della professione ex art. 348 c.p.
Con tale ulteriore risultato, si conclude un'importante attività di servizio caratterizzata dalla trasversalità dell'azione svolta – caratteristica peculiare della Guardia di Finanza - che oltre ad intercettare ed arrestare un'attività delittuosa di immediato impatto sulla tutela della salute pubblica, ha fatto emergere un'attività economica sommersa e, conseguentemente, aggredito fiscalmente i proventi di tale attività.

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