OLBIA. Non è voluto entrare nel merito delle responsabilità sui condoni compiuti in città. Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, atterrato da poche ore a Olbia in cui è arrivato per effettuare dei sopralluoghi e comprendere l'entità dei danni provocati dal ciclone Cleopatra, ha dichiarato di non essere in Sardegna "per dare lezioni, ma per dare una mano". "Non farei processi alle singole amministrazioni. La responsabilità sta anche, io credo, nel modo in cui si è costruito e si è consentito di costruire in questo Paese", ha detto Orlando, citando la proposta di legge sul consumo del suolo che ha già ricevuto un parere "articolato" dalla Conferenza delle Regione e che il ministro considera "una grande occasione per cominciare a mettere alcuni paletti. "Si deve lavorare affinché non si costruisca il nuovo senza prima intervenire sull'esistente", ha dichiarato Orlando che ha poi sottolineato come sugli effetti di calamità come quella che si è abbattuta sulla Sardegna incidono anche i cambiamenti climatici, di cui è necessario tener conto nella pianificazione urbanistica dei comuni.
Il ministro ha ribadito il suo "no convinto" ai condoni, ricordando anche di aver stanziato dieci milioni di euro per l'abbattimento di abusi edilizi in aree a rischio idrogeologico. "In Italia si è costruito più del necessario, senza ricordarsi che la natura si riprendere sempre l'ultima parola rispetto all'uomo. Sono sempre stato contro la politica dei condoni". Domani Orlando si sposterà a Torpè e a Posada per un sopralluogo con il commissario delegato per l'emergenza in Sardegna, Giorgio Cicalò. Nella tarda mattinata di domani, alle ore 12.15 è in programma una conferenza stampa nel comune di Olbia.