Provincia Olbia Tempio ultimo atto
Rabbia e delusione tra i consiglieri

di Davide Mosca


OLBIA. La bandiera dei quattro mori, il tricolore italiano, il vessillo europeo, tutti insieme sulla stessa asta listata a lutto. Ciò non è passato inosservato in fondo all'aula consiliare di via Nanni dove era in corso il consiglio provinciale, riunitosi per l'approvazione del bilancio. Non è stata certo una giornata qualunque quella di oggi, forse l'ultima per questo consiglio provinciale. Sentimenti di appartenenza identitaria, difesa strenua del territorio gallurese, rabbia e,in alcuni casi,  commozione e lacrime, sono state queste le emozioni che si sono susseguite negli interventi dei consiglieri e degli assessori che,alla fine del dibattito, hanno approvato all'unanimita'un documento per contrastare la decisione di commissariamento regionale delle  cinque province sarde. Tre i punti cardine della delibera: mobilitazione permanente, attraverso un tavolo congiunto Provincia, Istituzioni e Forze sociali per tutelare i principi di legalità e legittimità costituzionale; azioni sinergiche per impedire il commissariamento della provincia di Olbia Tempio; promozione di iniziative, a carattere popolare e a tutela e salvaguardia degli interessi per lo sviluppo sociale, economico, culturale e politico della popolazione locale.

Già da martedì potrebbe arrivare il commissario in via Nanni e in aula circola la voce di un sassarese in quota Udc. Durissime le dichiarazioni del vice presidente della provincia Pietro Carzedda che ha accusato il Presidente della Regione Ugo Cappellacci di aver utilizzato la Gallura solo per i suoi spot elettorali: "Questo è un delitto contro il nostro territorio, non ho problemi a mettermi contro il mio partito, contro chi di giorno fa una faccia e a Cagliari poi ne fa un'altra. Come si fa a commissariare una provincia come la nostra frutto di estenuanti battaglie ?. Quello che accadrà al prossimo passaggio sarà quello di essere accorpati a Sassari. Ma non è finita qui.  Nitto Palma, il presidente della commissione giustizia alla Camera dei deputati, mi ha detto che la direzione è quella di accorpare anche il tribunale di Tempio a Sassari. Noi ci ribelleremo e io sarò in prima linea". 

Anche il presidente del consiglio provinciale Francesco Pala si è dichiarato molto deluso per questo commissariamento: "Sono molto amareggiato e non perché da domani non avrò più la poltrona sotto la sedia, ma perché verranno a mancare tutti i servizi che la provincia fornisce. Ma siamo ancora vivi e vogliamo tenere alta la bandiera e dare il nostro contributo. Qui non si sta abolendo la provincia, ma il consiglio provinciale". Dai banchi del centro destra il consigliere Luigi Carbini ha invitato tutti i gli appartenenti al Pdl ad abbandonare il partito: "Non ho mai sentito uomini del territorio, a partire da Sanciu o Nizzi, dire una sola parola in sostegno della Provincia. La mia dignità non verrà cancellata né da Cappellacci né da chiunque altro". Per il consigliere del Pd Antonello Perinu bisogna impedire al commissario di entrare nelle stanze della provincia: " Ciò che si è consumato a Cagliari non è niente di legittimo. Andiamo oltre la fase di denuncia e non rispettiamo questa decisione". Nel frattempo, Il consigliere del Pdl, Mario Mulas ha annunciato la sua autosospensione dal partito, denunciando la presa in giro di Cappellacci nei confronti del gruppo provinciale del Pdl. Sul fronte opposto, Vittorio Masu,Pd, ha accusato chi, secondo lui, e' il responsabile di questa decisione: "Bisogna fare nomi e cognomi, bisogna avere il coraggio di farlo. C'è chi come il consigliere regionale Andrea Biancareddu si è fregiato di essere il fautore della provincia Olbia Tempio. Oggi, colui che faceva quei proclami ha affondato la provincia ed  è il responsabile di questo gesto". Patrizia Bigi, ormai ex dei Riformatori, ha accusato i suoi ex compagni di partito di essere i responsabili al 99 per cento di questa scelta, ma ha anche chiesto conto agli esponenti degli altri partiti per una responsabilità che oggi ricade su tutti.

Per Andrea Nieddu del gruppo misto ha denunciato il "nulla politico dell'assemblea regionale e ha proposto di costituire comitati spontanei per vigilare sugli interessi collettivi della gente"

Per il consigliere Rino Piccinnu, siamo di fronte a un arbitrio di carattere coloniale: " Io ho portato questa bandiera, in questa che forse sarà l'ultima occasione pubblica di questo consiglio e per questo mi sono vestito con l'abito migliore come si usa dalle nostre parti per gli avvenimenti solenni. La Gallura ha creato un benessere diffuso e ha permesso anche alle altre popolazioni di usufruire di questa economia. Io non permetterò a nessun commissario di mettere piede in questa provincia". Ci sono stati poi gli interventi degli assessori, Zelindo Pucci, Quirico Sanna, Giovanni Pileri e Salvatore Marrone che sono stati tutti dello stesso tenore: rabbia, rammarico e resistenza al commissariamento. 

Dalla prossima settimana si confida sull'esito dei vari ricorsi al Tar. Nel frattempo, è passata in secondo piano, l'approvazione, all'unanimità, del bilancio 2013 che chiude con un attivo di circa cinquanta milioni di euro.


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