OLBIA. Questa mattina, sette olbiesi sono stati raggiunti da misure cautelari coercitive per spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri della Sezione Operativa del reparto territoriale di Olbia, al termine di un anno di indagini, hanno sgominato una banda di cui facevano parte anche Agostina D., 50 anni e la figlia Simona E., 20 anni. Gli inquirenti hanno scoperto con grande sorpresa e sconcerto, l'attività della madre che seguiva la figlia nelle varie fasi dello spaccio, fino alla vendita della droga. Per entrambe, la Procura di Tempio ha disposto il divieto di dimora a Olbia. Custodia cautelare in carcere per Fortunato D., 33 anni, mentre Gianluca D., 32 anni, è finito agli arresti domiciliari. Divieto di dimora nel comune di Olbia anche per Francesco D., 30 anni, Francesco A., 33 anni e Alessio A., 30 anni. L'operazione denominata "Panda" è scaturita dall'indagine sull'incendio dell'autoveicolo di un militare della Sezione Operativa avvenuto nell'agosto del 2012. L'azione ha portato alla scoperta del responsabile del gesto e alla individuazione di un'organizzazione dedita allo spaccio di hashish, marijuana, cocaina, droghe sintetiche tra le quali ecstasy. Gli uomini e le donne della banda, quasi tutti residenti nella città gallurese e con precedenti per spaccio, hanno operato a Olbia e sul territorio di Telti, nascondendo le sostanze stupefacenti in posti situati all'aperto e mai in casa. L'associazione criminale non utilizzava autoveicoli per la consegna della merce che veniva venduta per strada o in casa. Da sottolineare che i carabinieri, nei mesi scorsi, con servizi di osservazione e pedinamenti hanno arrestato in flagranza di reato dodici persone e hanno sequestrato 40 grammi di cocaina, 65 grammi di marijuana, 475 grammi di hashish e 10 pastiglie di chetamina. Ed è solo di pochi giorni fa, il sequestro a Golfo Aranci di 5 chilogrammi di cocaina purissima del valore di 5 milioni di euro.