OLBIA. Sono famiglie comuni, modeste, composte da quattro o cinque persone, che speravano di ammortizzare le bollette della luce installando sul tetto della loro casa un impianto fotovoltaico. Invece, oltre a dover continuare a pagar care le bollette Enel, adesso devono anche far fronte alle rate della finanziaria che la Teknosol s.r.l, società con sede a Cagliari, ha aperto a loro nome per pagare i pannelli solari. Succede a Olbia, dove tre famiglie sarebbero state truffate dalla società che promette l'installazione gratuita dell'impianto fotovoltaico. Ma i malcapitati olbiesi sono solo gli ultimi in ordine di tempo a sentirsi presi in giro dalla Teknosol. La Procura della Repubblica di Cagliari infatti, da qualche mese ha aperto un'indagine e ora potrebbe aprire un fascicolo sulla vicenda anche la Procura di Tempio Pausania. Trenta persone sarebbero state truffate nel cagliaritano e un'altra ventine nell'oristanese. Nel contratto che la Teknosol ha fatto firmare agli ignari acquirenti era precisato che il pagamento includeva pannelli, sistema di connessione alla rete elettrica, pratiche burocratiche e il pagamento del finanziamento fino alla fornitura dei servizi energetici da parte del gestore. Ma l'impianto non è mai entrato in funzione e le bollette hanno continuato ad arrivare come sempre, talvolta ancora più salate.
La signora Daniela Piu è una delle vittime olbiesi. Casalinga, sposata con un camionista che da poco ha perso il lavoro e madre di due bambini piccoli, Daniela si sente truffata due volte. "Non ero tanto convinta di voler mettere i pannelli solari, ma il consulente della Teknosol che è venuto a casa ci ha assicurato che non avremmo dovuto pagare niente, anzi avremmo prodotto noi l'energia da vendere all'Enel. Diceva che ci avremmo guadagnato e qualche soldino extra ci serve proprio". Ma da giugno dell'anno scorso, da quando cioè l'impianto fotovoltaico è stato installato sulla sua casa, "l'importo delle bollette non è diminuito, anzi un bimestre ho ricevuto una bolletta Enel di 530 euro. Per l'economia famiglia è stato un duro colpo. Tanto più che dobbiamo pagare anche i 300 euro della rata della finanziaria". Finanziaria che i consulenti della Teknosol dicevano venisse pagata direttamente dalla società.
Se la signora Piu è arrabbiata, Anna Giua, un'altra cliente Teknosol, è sul piede di guerra. "Non ci rispondono più al telefono, è due mesi che proviamo a metterci in contatto con loro. Io sono disposta ad andare a Cagliari nella loro sede perché a questo punto voglio che mi tolgano subito l'impianto e mi restituiscano tutti i soldi che fino ad oggi mi hanno fatto spendere". Per diversi giorni la redazione di OlbiaNotizie ha provato a contattare la società di Cagliari senza ottenere esiti positivi. Il telefono della società squilla a vuoto. Dopo aver letto l'annuncio di Cittadinanza Attiva, l'associazione che si sta occupando dalla faccenda, un'altra decina di persone da Arzachena e paesi limitrofi hanno contattato Antonella Meloni, responsabile dell'organizzazione. A quanto pare la Teknosol si è mossa su tutto il territorio gallurese aiutata anche dai grandi spazi pubblicitari, pagine intere nei due maggiori quotidiani locali, che la società ha acquistato nei mesi scorsi.
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