Roma, 14 mar. (Labitalia) - Per le piccole imprese l'occupazione "e' una risorsa essenziale per mantenersi efficienti e per garantire sempre al cliente livelli costanti di qualita'". Per questo le pmi "sono impegnate, anche in tempi di crisi, a cercare di mantenere i livelli di impiego aziendale esistenti". Questa analisi emerge dai primi risultati di un'indagine svolta dalla Fondazione Rete Imprese Italia sulle imprese fino a 49 addetti. Dai dati emerge con chiarezza che sebbene quasi un'impresa su due (48,7%) si sia trovata nel biennio 2010-2011 ad affrontare problemi e difficolta' legati alle risorse occupate in azienda, la strategia prevalente sia stata quella di mantenere inalterati i livelli occupazionali. Quasi un quarto delle imprese fino a 49 addetti (25,7%), infatti, pur in difficolta' sul piano dell'occupazione, ha tenuto duro e non ha ritenuto opportuno procedere a nessun ridimensionamento dei dipendenti.Solo l'11,4% ha licenziato dei lavoratori dipendenti, mentre il 7,8% ha preferito non rinnovare i contratti a termine in scadenza. Da notare infine lo scarso utilizzo degli ammortizzatori sociali, segnalato dal 2% delle risposte. Il lavoro quindi nelle piccole imprese "e' prerequisito della produzione e non e' facilmente intercambiabile. La sua gestione e' frutto di uno stretto intreccio fra relazione personale e professionalita', fra ricerca di innovazione produttiva e modalita' lavorative consolidate".I profili di scambio ravvicinato che si osservano nei rapporti occupazionali presenti nelle piccole imprese "devono far riflettere sul valore stesso del lavoro, che in queste aziende ripropone una unita' molto forte tra saper fare e sapere intraprendere, tanto da potersi proporre come modello estendibile a quei contesti professionali in cui si pensa che al lavoro vadano indirizzati investimenti e attenzione politica", conclude Rete imprese Italia.