Roma, 8 mar. (Labitalia) - Con l'obiettivo di consolidare in maniera sinergica le attività, nell'ottica di un complessivo rafforzamento di comparti come la pesca e l'acquacoltura, è stato firmato il protocollo d'intesa per il rilancio della filiera ittica, cui hanno aderito Confindustria, Confagricoltura, e le rispettive organizzazioni del settore, Federpesca e Associazione piscicoltori italiani. Il comparto ittico è, infatti, un settore strategico del Made in Italy alimentare che rappresenta una produzione lorda vendibile di 350 milioni di euro per l'acquacoltura e di 1,2 miliardi di euro per la pesca. "Il protocollo -ha dichiarato Edoardo Garrone, vicepresidente per l'Organizzazione e il marketing associativo- pone le basi per avviare le più ampie sinergie tra le nostre Organizzazioni, necessarie al rilancio della filiera ittica nazionale e al rafforzamento della rappresentanza del settore. La sfida -ha aggiunto- è migliorare la qualità dei servizi per le nostre imprese, da sempre obiettivo centrale della strategia organizzativa di Confindustria". Antonio Trincanato, direttore dell'Associazione piscicoltori italiani, ha affermato: "E' necessario incentivare il consumo di prodotti italiani, promuovendo la cultura del mangiare sano nell'istruzione dei ragazzi. Bisogna valorizzare -ha sottolineato- i prodotti del nostro territorio che sono sicuri, controllati e di qualità". "In un momento estremamente difficile non solo per la pesca italiana ma per l'intera economia del Paese, questo protocollo -ha affermato il presidente di Federpesca, Antonello La Rocca- fa ben sperare. Le sinergie che si andranno a realizzare potranno infatti contribuire in maniera significativa a rilanciare il comparto". "Un risultato importante per il nostro settore; per questo -ha aggiunto La Rocca- siamo costantemente al lavoro. Poter contare sulla condivisione di associazioni di settore a noi vicine permetterà, da un lato, di garantire la tracciabilità dal mare alla tavola, dall'altro ci rende fiduciosi di poter raggiungere quegli obiettivi importanti che le nostre imprese di pesca attendono ormai da troppo tempo". Queste alcune delle priorità definite dal protocollo: elaborare azioni, progetti e campagne per valorizzare la produzione nazionale; superare le limitazioni alla libera concorrenza che frenano lo sviluppo ulteriore delle imprese; sviluppare forme di offerta innovativa dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura; definire linee strategiche integrate, estese ad entrambi i comparti, per lo sviluppo delle aree costiere; innalzare il livello di rappresentatività della componente imprenditoriale in tutte le sedi; migliorare la visibilità delle imprese della pesca e dell'acquacoltura nazionali.