Roma, 8 mar. (Labitalia) - Contrastare l'eccesso di burocrazia grazie al contributo delle libere professioni. E' questa la proposta che arriva dal rapporto 'Sulle funzioni pubbliche e sussidiarie delle libere professioni', promosso dalla Fondazione Magna Carta insieme all'associazione 'Amici di Marco Biagi', e curato dal professor Luca Antonini, docente di diritto costituzionale all'Università di Padova. L'indagine, presentata oggi a Roma nella sede della Fondazione, mette in evidenza quelle che sono le funzioni svolte in sussidiarietà dalle libere professioni per lo Stato. E le tante altre che potrebbero essere svolte, ha spiegato Antonini "perchè l'eccesso di burocrazia si combatte anche restituendo alla società civile funzioni oggi svolte dagli apparati pubblici". Questo vuol dire, ha spiegato Antonini, "che si può valorizzare il ruolo delle professioni nell'applicazione, in sussidiarietà, delle regole dello Stato, senza eliminarle". Oggi, invece, ha ribadito Antonini, "chi rispetta le regole è soffocato dalla burocrazia, che allo stesso tempo non è capace sempre di controllare che le regole siano applicate, come dimostra la vicenda degli immobili fantasma scovati oggi dall'Agenzia delle entrate". Secondo Antonini, una delle possibili evoluzioni delle funzioni svolte in sussidiarietà dalle professioni potrebbe riguardare i consulenti del lavoro, "prevedendo che la compensazione tra i crediti e i debiti accumulati con la pubblica amministrazione possa essere certificata dai consulenti del lavoro". In conclusione, secondo Antonini, il ruolo delle professioni può essere fondamentale, "nel superare l'anomalia italiana dell'eccesso di burocrazia". E per Marina Calderone, presidente del Cup, Comitato Unitario Professioni, e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, intervenuta nella sede della Fondazione Magna Carta: "il rapporto credo sia la rappresentazione coraggiosa e consapevole di quella che è oggi l'attività e il mondo delle professioni ordinistiche italiane. Nell'affrontare il tema della sussidiaretà, quindi del servizio allo Stato svolto dalle professioni italiane, c'è anche la consapevolezza che, all'interno di quello che è oggi il contesto dello Stato, non si potrebbero garantire i diritti dei cittadini se non ci fosse un 'esercito' di 2 milioni e 300mila professionisti che svolge una funzione di ausilio allo Stato". La realizzazione del Rapporto è importante perchè, secondo Calderone, "sono esaminate quelle che sono le funzioni di sussidiaretà oggi svolte dalle professioni, ma si va anche oltre e si pensa a quello che è un messaggio positivo che deve nascere dalla lettura delle pagine di questo rapporto: quello di dire che le professioni sono pronte ad assumersi nuove responsabilità in cheve propositiva e in chiave d'impegno, sopratutto nuovi impegni -conclude- per i cittadini". Secondo l'ex-ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, "il rapporto della Fondazione Magna Carta curato dal professor Antonini guarda alle funzioni pubbliche esercitate dalle libere professioni in sussidarietà e alle altre funzioni di pubblico interesse che le libere professioni potrebbero svolgere con vantaggio quanto per il cittadino, tanto per il bene comune". Secondo Sacconi nel Rapporto sono ipotizzate "molte altre funzioni di pubblico interesse che le libere professioni potrebbero ulteriormente esercitare a vantaggio del cittadino e del bene comune, nel senso che potrebbero garantire -conclude- tempi molto più brevi e un efficacia ancora maggiore al bene comune che si vuole soddisfare".