Ue: Mulè, 'superare unanimità per arrivare a Difesa comune'

politica
AdnKronos
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “È ancora irrisolto il nodo che l’Unione non è in grado di esprimere una vera politica di sicurezza comune. Lo sforzo dell’Europa di costruire un apparato difensivo sconta il fatto di non avere strumenti normativi ed istituzionali per poterlo governare efficacemente e democraticamente”. Lo ha affermato Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, aprendo i lavori del convegno “Le implicazioni strategiche della guerra in Ucraina per l’Italia”, organizzato dallo Iai a Palazzo Montecitorio, con la partecipazione del capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, del presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, del presidente della commissione Esteri del Senato, Stefania Craxi, e del presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo.“Non difetta -ha aggiunto Mulè- l’aspetto di una carenza di capacità di poter creare un sistema europeo effettivo della Difesa, quanto una carenza di volontà politica. Usciamo dall’equivoco, è solo rivedendo in profondità le regole di ingaggio politiche che sovraintendono all’indirizzo di politica e sicurezza comune che si potrà fare finalmente un salto in avanti nella prospettiva di una Difesa comune”. “Questo –ha concluso il vicepresidente della Camera- passa inevitabilmente e in maniera improcrastinabile attraverso un drastico ridimensionamento della regola dell’unanimità che sovrintende le decisioni in capo a all’Unione europea. Insomma, bisogna uscire dal paradosso in cui si trova la politica di sicurezza comune e di Difesa europea e consiste nel superamento di volere contemporaneamente tenere in vita ventisette Forze Armate nazionali, espressione di sovranità individuali e parallelamente dare vita a una Difesa comune”.

Leggi anche