Roma, 21 giu. (Adnkronos) - "Purtroppo Bonelli conferma di saperne piuttosto poco sia di tecnica che di economia dell'energia. La proposta di Azione punta a garantire il fabbisogno elettrico atteso in Italia al 2050 (650-700 TWh, più del doppio di quello attuale) con un mix di rinnovabili e nucleare. Lui invece non dice cosa vuole e soprattutto come pensa di arrivarci. Infatti cita numeri piuttosto a vanvera". Così Giuseppe Zollino, Responsabile Energia e Ambiente di Azione e promotore insieme a Carlo Calenda della petizione ‘Nucleare? Sì grazie’, in risposta ad Angelo Bonelli"Il sistema elettrico decarbonizzato va guardato nel suo complesso, considerando i profili orari della generazione fotovoltaica ed eolica, con la loro variabilità e stagionalità, ed i profili orari della domanda. Se Bonelli e i suoi fossero interessati alle serie analisi di scenario scoprirebbero anche loro che, considerando i valori dei costi di investimento e operativi indicati dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, al 2050 il costo complessivo di un sistema 100% rinnovabile (che richiederebbe da 700 a 800 GW di impianti rinnovabili e sistemi di accumulo) sarebbe almeno il 30% superiore al quello di un mix con 35 GW nucleari e 350 GW di rinnovabili e accumuli". "Dunque il sistema elettrico che ha in mente Bonelli non solo sarebbe sensibilmente più costoso ma anche insostenibile per occupazione di suolo e materiali impegnati negli impianti. A conferma che slogan e pregiudizi ideologici sono il peggior nemico della transizione energetica".