Milano, 21 giu. (Adnkronos) - La procura di Milano ha chiuso l'indagine nei confronti di Rigoni Valdero e Michael Thalmann, quali amministratori della Shernon dichiarata fallita con sentenza del tribunale di Milano il 23 maggio 2019, ed Ermanno Sgaravato, Stefano Cohen e Vincenzo Tassinari, quali commissari straordinari del gruppo Mercatone Uno, per concorso nel reato di bancarotta fraudolenta per effetto di operazioni dolose, attraverso cui avrebbero cagionato un danno "di rilevante gravità generando un passivo accertato 95 milioni e 631.000 euro".Gli indagati, secondo l'inchiesta dei pm di Milano Roberta Amadeo e Luca Gaglio coordinata dall'aggiunto Laura Pedio, avrebbero stipulato un contratto preliminare di cessione dei compendi aziendali, concluso tra Shernon e il Gruppo Mercatone Uno in amministrazione straordinaria il primo giugno del 2018, contratto che ricalcava l'offerta di acquisto già formulata da Shernon e autorizzata dal comitato di Sorveglianza e dal Ministero dello Sviluppo Economico, mediante una serie di previsioni negoziali che dovevano garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell'operazione e quindi la continuità aziendale di Shernon. Al momento della sottoscrizione del preliminare, però, viene meno l'impegno del fondo americano Tpg (pochi giorni prima del rogito di compravendita dei compendi aziendali) e "nella consapevolezza del rischio di insolvenza della società Shernon", gli indagati "ideavano o comunque avallavano, perfezionavano e davano esecuzione a una serie di atti" e violando i provvedimenti autorizzativi, secondo la tesi accusatoria, "attuavano condizioni sostanzialmente e radicalmente difformi da quelle autorizzate e previste nel contratto preliminare, consapevolmente realizzando un'operazione che sin dall'origine era certamente inidonea a garantire la continuità aziendale della Shernon".In particolare, "venivano sottratte a Shernon le rimanenze del gruppo Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, che rappresentavano l'unica risorsa con cui Shernon avrebbe potuto generare i flussi di cassa idonei a garantire nell'immediato la gestione ordinaria, e dunque la continuità aziendale, aggirando il divieto di cessione delle rimanenze a soggetti terzi diversi da Shernon" imposto dal Mise e fissato nel preliminare del giugno 2018. Ai tre commissari straordinari è stata anche cointestata l'aggravante dell'aver commesso i fatti in violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione esercitata.