Bologna, 13 set. - (Adnkronos) - "Abbiamo grandi ambizioni. Vogliamo passare il girone per primi, qualificarci per la fase a gironi in Spagna. Non dobbiamo sottovalutare nessuno, ma siamo pronti". Così il giocatore azzurro di Coppa Davis Lorenzo Musetti alla vigilia del match contro la Croazia all'Unipol Arena di Bologna. "L'anno scorso a loro mancava Coric ma Gojo ha fatto una delle sue partite migliori contro Lorenzo Sonego. Poi nel girone c'è l'Argentina che ha giocatori di grande esperienza e giovani che hanno fatto molto bene."E' ottimista, Musetti, che si è allenato intensamente in mattinata con Matteo Berrettini per oltre un'ora sotto l'attenta supervisione del capitano Filippo Volandri, dei rispettivi coach Simone Tartarini e Vincenzo Santopadre, e del responsabile Over 18 della Federazione Italiana Tennis Umberto Rianna."Mi trovo bene qui, le condizioni sono abbastanza lente e le palline tendono a gonfiarsi parecchio", prosegue il ventenne di Carrara a Supertennis, confermando ulteriormente le prime impressioni di questi giorni, emerse anche nelle conferenze stampa di Volandri e del capitano croato Vedran Martic. "Bisognerà spingere sempre, tirar fuori tutte le energie sia a livello individuale sia come squadra" ha aggiunto Musetti, protagonista a Bratislava del successo contro la Slovacchia nel preliminare di aprile che ha determinato la qualificazione dell'Italia alla fase finale."A Bratislava ho vissuto un esordio col botto - ricorda Musetti -. Abbiamo vinto una partita molto tirata con un pubblico a noi ostile e molto caloroso. Sentire l'appoggio della squadra, e aver ottenuto poi la vittoria, mi ha dato un'energia positiva, una spinta buona per Amburgo". Nel torneo Atp 500 di luglio, il carrarino ha festeggiato il primo titolo nel circuito maggiore, battendo Carlos Alcaraz in una delle più belle finali della stagione, e si è tatuato una frase di Ligabue, "il meglio deve ancora venire"."Quel successo a Bratislava mi è servito molto -prosegue il numero 30 del mondo-. Certo, quella è stata una vittoria di squadra mentre ad Amburgo è stato un successo individuale ma in fondo il tennis sta diventando sport di squadra perché ogni giocatore ha intorno un suo team di persone".