Milano 18 mar. (Adnkronos) - "Sono oramai 1.500 i cani arrivati in Italia dall'Ucraina, un migliaio al seguito delle famiglie e circa cinquecento portati in Italia in particolare da diversi allevatori che stanno in maniera non sempre trasparente trasportando decine di cani di razza nel nostro Paese, facendo passare delle vere e proprie compravendite specialmente di cuccioli come dei salvataggi, anche se insieme ai cani vengono portati in Italia gli allevatori ucraini". Lo denuncia in una nota Aidaa."Diversa - sottolinea l'associazione l'associazione italiana in difesa animali e ambiente - la questione per i cani al seguito delle famiglie di sfollati, che devono essere assolutamente fatti visitare da un veterinario e poi registrati presso la Asp veterinaria dove i profughi sono alloggiati". Nei moduli messi a disposizione dalle aziende sanitarie vanno indicati razza, sesso, eventuale microchip e stato vaccinale degli animali."La paura maggiore, anche se al momento non vi sono casi segnalati, è che i cani possano avere malattie trasmissibili come la rabbia", spiega Aidaa, invitando le famiglie italiane che ospitano profughi con cani a farli visitare da un veterinario di fiducia e poi di registrarli il prima possibile presso le asp veterinarie territoriali.