Firenze, 10 dic. - (Adnkronos) - "Assolutissimamente" rientra "certamente, e da secoli, non solo nel 'sistema' della lingua italiana, ma nello stesso uso. Andrebbe tuttavia utilizzato con cautela, nei contesti in cui l'iperbole e l'enfasi sono effettivamente funzionali alla comunicazione. È inutile invece la sua presenza, per esempio, in una risposta quando basterebbe dire 'certo!' o anche, semplicemente, 'sì'". L'invito a fare un uso moderato dell'avverbio "assolutissimamente", superlativo di "assolutamente", arriva dall'Accademia della Crusca, la secolare istituzione fiorentina incaricata di custodire il 'tesoro' della lingua italiana. Alcuni lettori hanno segnalano alla Crusca con fastidio l'attuale diffusione sempre più frequente di "assolutissimamente": non trovandolo registrato nei dizionari, ne mettono in dubbio non solo la legittimità, ma la stessa esistenza.Ai dubbi sollevati risponde l'accademco Paolo D'Achille, professore ordinario di Linguistica italiana presso l'Università degli Studi Roma Tre. "È vero - riconosce il linguista - 'assolutissimamente' è assente dai dizionari dell'uso oggi in circolazione, ma questo di per sé non basta a decretarne l’inesistenza. Nessun dizionario, infatti, può raccogliere l’intero patrimonio lessicale di una lingua e ci sono parole che non hanno (ancora) trovato spazio nella lessicografia, pur essendo ben formate e in uso da tempo (nel parlato o in certi àmbiti settoriali). Aggiungo che la presenza dei superlativi e degli alterati, a meno che non si siano lessicalizzati (e non costituiscano quindi entrate autonome) non è mai sistematica sui dizionari". Nel caso in questione, una ricerca in Internet con Google (effettuata il 9 febbraio 2021) restituisce per "assolutissimamente" 112.000 risultati, "quantità tutto sommato contenuta, ma certo non proprio irrilevante - commenta D'Achille - sufficiente comunque per assicurarci che la parola esiste e che non si tratta di un occasionalismo da accostare a forme come 'bravissimissimo', 'benissimissimo' (che ogni tanto usiamo o sentiamo usare) o a formazioni scherzose che aggiungono -errimo a superlativi in -issimo".