Palermo, 15 apr. (Adnkronos) - Parte subito da una premessa, Andrea Reale, il gip di Ragusa, tra i quattro firmatari del gruppo di ArticoloCentouno del Parlamentino dell'Associazione nazionale magistrati che chiedono con forza le "dimissioni immediate" del Presidente Giuseppe Santalucia. "L'ipocrisia non ci appartiene", dice il giudice in una intervista all'Adnkronos, in cui spiega i motivi della richiesta, forte, di mandare via Santalucia. Al centro della questione le chat estrapolate dal telefono di Luca Palamara nell’ambito dell’inchiesta della procura di Perugia. "Con una scelta senza precedenti – scrivono nel loro documento le toghe di Articolo 101 – il presidente dell’Anm Santalucia ha deciso di comprimere il nostro diritto di componenti del Cdc, e con esso quello di tutti gli altri, alla piena conoscenza di atti di pertinenza dell’Associazione e nella disponibilità della stessa, realizzando una palese violazione delle regole di funzionamento dell’Anm e un gravissimo vulnus alla democrazia interna alla stessa". "Siamo arrivati a una fase di esasperazione e abbiamo dovuto denunciare pubblicamente questa vicenda - spiega Reale - perché inizialmente ci avevano detto che il materiale della messaggistica tra Palamara e gli altri magistrati coinvolti in questo scandalo non faceva neppure parte del fascicolo principale. Per questo, dopo le elezioni dello scorso ottobre, avevamo delegato il collegio dei probiviri per l'acquisizione di questo materiale".Il magistrato e gli altri firmatari contestano a Santalucia soprattutto di avere "sottratto atti che sono dell'Associazione dei magistrati" nei confronti di un "ex associato" e "che abbiamo il diritto e il dovere di conoscere per potere esercitare le nostre prerogative nei confronti di colleghi che si sono comportati o in modo deontologicamente scorretto oppure che hanno cagionato un danno all'immagine dell'associazione, anche se si sono frattanto dimessi". "Siamo molto delusi perché non vediamo voglia di un serio cambiamento. Due anni fa il presidente della Repubblica ci ha invitato a voltare pagina, ma non solo non si volta pagina, qui si torna indietro. Stiamo scherzando? - dice Reale – Ci sono magistrati che rivestono ancora ruoli apicali, pur essendo direttamente coinvolti nei gravi fatti resi pubblici; i cittadini ci chiedono come fanno certe persone a stare al loro posto. Ci sono soci Anm che non hanno ritenuto di dovere giustificare certe condotte riprovevoli: è un vulnus enorme e gravissimo".