(Adnkronos) - Il 3 agosto 2017 anche il Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza Amministrativa del Comune di Milano osserva come il comportamento tenuto dal dottor Barbato deponesse “in senso avverso alla condotta che un comandante deve avere” ed apparisse disallineato rispetto alla “trasparenza comportamentale che deve contraddistinguere tutti i pubblici dipendenti e, massimamente, coloro i quali ricoprono ruoli apicali”. Il Comitato, ancora, rileva come “per ricoprire un incarico così delicato e vitale per l’ordinato svolgimento della vita pubblica, sia indispensabile, a monte del rapporto di fiducia interpersonale, il più ampio (se non addirittura, unanime) riconoscimento di una costantemente ineccepibile condotta che, quotidianamente, riaffermi la pubblica autorevolezza della carica e del ruolo”.Il 4 agosto 2017 lo stesso Barbato, a seguito delle ammissioni rese ai pm, scrive al sindaco di Milano rappresentando “l’oggettiva difficoltà a proseguire nell’attuale incarico dirigenziale”, per essere irrimediabilmente compromesso “il sereno esercizio delle funzioni e delle responsabilità a me ascritte di Comandante del Corpo di Polizia Municipale”, e chiedendo l’assegnazione ad altro incarico. L’Amministrazione Comunale, valorizzando la circostanza che non ci fossero imputazioni penali, pur a fronte dell’ammissione del dottor Barbato di aver tenuto comportamenti quanto meno inopportuni, non avvia un procedimento disciplinare nei suoi confronti. (segue)