(Adnkronos) - E' il primo passo di un percorso che, attraverso l'acquisto delle rimanenti quote, porterà nel 2014 i torinesi al controllo del 100% di Chrysler. E' la nascita di Fiat Chrysler Automobiles che consacra Marchionne come uno dei grandi protagonisti dell'automotive mondiale. Un cammino scandito da alcune operazioni, a iniziare dal rilancio di Jeep, divenuta ormai il gioiello della corona di Fca, passando per la rinascita di Maserati e la scommessa su una Alfa Romeo 'premium', marchio negato ai concorrenti tedeschi.In mezzo però, anche la delocalizzazione di numerose produzioni, con la chiusura di diversi impianti italiani, primo fra tutti quello siciliano di Termini Imerese che porta a una frattura in fondo mai sanata con i sindacati. E l'ultimo piano industriale presentato dal manager che conferma quanto già annunciato da tempo, ovvero il declino del marchio Fiat e l'uscita di scena di Lancia.Per il futuro Marchionne, che ha inseguito inutilmente altre alleanze, convinto che solo grandi gruppi abbiano speranza di sopravvivere nel mercato automobilistico globale, aveva già delineato altre priorità, a iniziare dall'abbandono progressivo del diesel per sposare nuove forme di mobilità 'verde'. Un processo che, in base ai piani annunciati al mercato, il manager avrebbe seguito dai vertici di Exor, visto che la famiglia Agnelli-Elkann non aveva nessuna intenzione di 'liberarsi' dell'uomo che aveva salvato il gruppo.