(AdnKronos) - Come rilevano i sindacati e le associazioni, il Fondo d'Integrazione Salariale (Fis) "non è sufficiente a mitigare le manovre di licenziamento collettivo già concluse né quelle prospettate, dati gli scarsi strumenti di tutela previsti per un settore non riconosciuto come merceologico. Il nuovo capitolato relativo al sistema dei centri di accoglienza straordinaria costituisce un ulteriore timore, rischiando di ridurre ulteriormente le figure degli operatori più specializzati, limitando i servizi di accoglienza e integrazione alle sole attività di guardiania e vigilanza".Da ciò, rilevano, "risulterebbe compromesso il processo di inclusione, basilare per la coesione sociale, a cui si aggiunge il problema dei costi standard sottostimati - problematiche che nel complesso ricadono sul lavoro, sulle realtà di terzo settore e sul territorio".Proprio per questo Cgil, Cisl, Uil, Caritas Italiana, Arci e Cnca manifestano l'urgenza di un raccordo che riqualifichi integralmente il sistema di accoglienza. Auspicano, inoltre, una ripartizione delle responsabilità tra i diversi livelli di competenza e il frequente aggiornamento dello stato delle cose attraverso l'organizzazione di tavoli di discussione.