Palermo, 16 set. (AdnKronos) - Erano centinaia i migranti che, "nel tentativo di imbarcarsi per raggiungere le coste italiane, venivano privati della libertà personale e sottoposti a sistematiche vessazioni e atrocità al fine di ottenere dai loro congiunti il versamento, in favore degli stessi associati, di somme denaro quale prezzo della liberazione e/o della loro partenza verso lo Stato italiano". E' quanto scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo emesso dal Procuratore aggiunto i Palermo Marzia Sabella e dal pm Geri Ferrara, ed eseguito dalla Squadra mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, che ha portato in carcere tre migranti accusati di torture e sequestro di persona. "In assenza del pagamento, venivano alienati ad altri trafficanti di uomini per il loro sfruttamento sessuale e/o lavorativo o talora uccisi", dicono i pm.