Roma, 10 set. (Labitalia) - “La lotta al lavoro nero, agli infortuni e al dumping contrattuale siano le priorità del nuovo esecutivo, in un settore, quello delle costruzioni, che è sempre di più una giungla”. Così dichiarano in una nota Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, i sindacati del settore delle costruzioni.“Al nuovo ministro del Lavoro chiediamo di non occuparsi tanto di stabilire in cifra fissa un minimo salariale legale (che nel caso dell’edilizia, se fosse di 9 euro l’ora, sarebbe inferiore anche ai minimi di paga base per l’operaio comune di tutti i nostri ccnl), dando invece attuazione all’art. 39 della Costituzione e facendo così dei trattamenti minimi complessivi stabiliti dai ccnl il vero salario minimo".“Soprattutto, chiediamo una vera lotta al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro attraverso: il ripristino del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) a tre mesi e per cantiere; l’attuazione dell’articolo 105 comma 16 del Codice Appalti che prevede l’introduzione della congruità e per cui basterebbe un semplice decreto ministeriale; l’introduzione della Patente a punti per premiare le imprese ad infortuni zero e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, per punire chi invece risparmia scientemente sulla vita degli operai. Tutte misure di forte impatto e a costo zero”.“Al nuovo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture -continuano Panzarella, Turri e Genovesi- oltre a chiedere l’immediato rilancio delle opere infrastrutturali fondamentali, a partire dal Sud Italia, chiediamo di ripartire dal Protocollo di intesa, sottoscritto il 13 aprile 2018 tra il dicastero e i sindacati dell’edilizia e dei trasporti, per cominciare, dagli appalti pubblici, a dare attuazione a una vera strategia contro il dumping contrattuale”.“Nei cantieri edili, anche quelli pubblici -aggiungono i tre segretari- e delle principali stazioni appaltanti, vi è ormai di tutto: non solo catene lunghe di sub appalti, ma anche l’applicazione di ccnl diversi da quello dell’edilizia, in una vera e propria corsa al massimo ribasso 'travestito'. Si va dal contratto multi servizi delle pulizie (costo orario complessivo 11,93 euro al 1° livello) a quello metalmeccanico e orafo artigiano (costo 13,33 euro l’ora), a quello metalmeccanico industriale (14,13 euro l’ora), contro il ccnl dell’edilizia che ha un costo medio orario al primo livello di 17 euro". "Contratti - concludono Feneal, Filca, Fillea - che non solo riconoscono ai lavoratori salari più bassi, ma che non hanno quegli strumenti bilaterali come le scuole edili e i Comitati territoriali per la sicurezza, da sempre presidio a tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori in cantiere”.