Roma, 1 lug. (AdnKronos) - Nessun diritto sulla ricostruzione del ponte di Genova crollato nell'agosto scorso. E' quanto sentenzia la relazione della commissione indipendente istituita al Mit, in linea con quanto scritto nel dl Genova che mise un veto ad Autostrade vietandole di mettere mano alla ricostruzione. Oggi si aggiunge un nuovo tassello alla relazione, scritta dall'organismo creato ad hoc dal Mit per esprimere un parere sulla revoca delle concessioni ad Autostrade e anticipata in gran parte ieri dall'Adnkronos. A pagina 32 del documento, un dossier di 62 pagine, la commissione neutralizza, di fatto, l'obiezione mossa più volte da Aspi in questo anno dal crollo del ponte, ovvero il diritto/obbligo di Autostrade a ricostruire il ponte venuto già con le sue 43 vittime per poi custodire e restituire allo Stato concedente nel 2038, anno di scadenza dell'ormai dibattuta concessione. Per il gruppo di lavoro tali diritti sono venuti meno il 14 agosto scorso, giorno del crollo."Il crollo del Ponte Morandi - si legge nel testo che l'Adnkronos ha potuto visionare - ha determinato all'evidenza il definitivo inadempimento, da parte del Concessionario, delle già ricordate obbligazioni di custodia e (ri)consegna della medesima infrastruttura (e dunque di una cosa determinata), le quali, appunto, non possono essere più eseguite a causa del venir meno del loro oggetto. La definitiva perdita del bene oggetto di custodia, peraltro, ha determinato un grave pregiudizio alla continuità del servizio gestito dal Concessionario e che lo stesso avrebbe dovuto assicurare in condizioni di sicurezza massima". Dunque "così prospettato il grave e definitivo inadempimento del Concessionario è agevole notare come non siano applicabili, nella specie, gli articoli 8 e 9 della Convenzione e gli obblighi di previsa contestazione ivi previsti e più volte indicati dal Concessionario".