Roma, 25 giu. (AdnKronos) - "L'utero in affitto è una cosa umanamente inaccettabile sia per le donne che non sono incubatrici ma madri, sia per i bambini. È solo il denaro che determina questo processo". Ad affermarlo è la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una lettera aperta al quotidiano cattolico 'Avvenire' pubblicata oggi. "Abbiamo condiviso l'iniziativa di ieri dell'associazione 'Se non ora quando-Libere': dobbiamo dire no allo sfruttamento della donna ed alla riduzione del corpo femminile a puro 'strumento' e dei bambini a 'merce'. Operazioni che, purtroppo, sono sempre connesse alla pratica della maternità surrogata. Non esiste il sex work, un lavoro sessuale da regolamentare per legge nel nostro Paese. Così come (e lo abbiamo detto più volte, sostenendo la campagna e le iniziative dell'Associazione Papa Giovanni XXIII) non accetteremo mai una prostituzione definitivamente legittimata e mercatizzata. Un bambino non si prenota, affitta o compra. Un bambino si ama, che è una cosa molto diversa", sottolinea.Furlan aggiunge che il tema della maternità surrogata e di una sua possibile regolamentazione è una questione delicata ed importante che anche il sindacato non può non affrontare, sapendo sempre distinguere tra le legittime posizioni individuali dei nostri iscritti e la difesa di princìpi umanitari e morali, sanciti anche dalla nostra Costituzione.