Roma, 30 mag. (AdnKronos Salute) - Cala il numero di sigarette mediamente consumate al giorno, ma non diminuiscono gli italiani che fumano, 11,6 milioni, più di uno su cinque. Gli uomini sono 7,1 milioni e le donne 4,5 milioni. A fotografare i connazionali amanti delle 'bionde' è un report che sarà presentato domani a Roma all'Istituto superiore di sanità in occasione del World No Tobacco Day (Wntd), che si celebra ogni anno il 31 maggio su iniziativa dell'Organizzazione mondiale della sanità. L'edizione 2019 è dedicata al tema 'Tabacco e salute dei polmoni'. Le fumatrici sono aumentate soprattutto nelle regioni del Sud, dove sono quasi il doppio rispetto al Centro e al Nord (il 22,4% al Sud e isole contro il 12,1% al Centro e il 14% al Nord). Oltre la metà dei giovani fumatori tra i 15 e 24 anni supera già le 10 sigarette al giorno e oltre il 10% se ne accende più di 20. "Non cambiano negli ultimi anni le abitudini al fumo degli italiani - commenta Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping - segno che serve incentivare campagne informative soprattutto per i giovani, che rappresentano un serbatoio che alimenta quest'epidemia, e per le donne, per le quali è in aumento la mortalità per tumore al polmone. E' importante intervenire prima possibile", sottolinea. Secondo l'indagine dell'Iss, un fumatore maschio su 4 si concede più di un pacchetto al giorno. Quasi la metà delle donne fuma tra le 10 e le 20 sigarette al giorno. L'1,7% degli italiani consuma e-cig e l'1,1% fa utilizzo di tabacco riscaldato. "Riguardo alla e-cig - dice Roberta Pacifici - va sottolineato che molti fumatori la usano per smettere, ma spesso diventano consumatori di entrambi i prodotti o addirittura iniziano proprio a fumare provando la sigaretta elettronica. Inoltre, chi utilizza i nuovi prodotti (e-cig e tabacco riscaldato) si sente autorizzato a usarli nei luoghi dove vige il divieto di fumo, minando il valore educativo di una legge in vigore da oltre 15 anni, che ha contribuito a educare al rispetto della salute".Rafforzare la legge, secondo il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri, è "un'azione fondamentale, estendere l'attuale divieto di fumo nei luoghi chiusi pubblici e nei luoghi di lavoro pubblici e privati è necessario". Si inizia a fumare poco più che maggiorenni, le ragazze poco dopo e comunque prima dei 20 anni. Neanche lo sport allontana i giovani dal fumo. Nel corso del progetto Soda - Survey on Doping Among Adolescents realizzato dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr - finanziato dalla Sezione di Vigilanza sul doping del ministero della Salute, è emerso che, fra i giovani tra i 15 e i 19 anni che fumano più di un pacchetto di sigarette al giorno, oltre il 60% pratica attività sportiva sistematica. "Ci siamo stupiti nell'osservare - commenta Sabrina Molinaro, dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr - che i forti fumatori sono soprattutto maschi, maggiorenni, che praticano sport individuali dove è previsto uno sforzo intenso, svolti soprattutto a livello professionistico, anche se nell'ultimo anno la maggioranza non ha partecipato a competizioni".