Roma, 26 apr. (AdnKronos) - Il premier Giuseppe Conte interverrà e il sottosegretario Armando Siri sarà costretto alle dimissioni. Ne è convinto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, che, in un'intervista al Corriere della Sera, torna ad attaccare il sottosegretario leghista, tornando a chiedere un passo indietro. Ma sulla tenuta della maggioranza, il capo del M5S rassicura: "Il governo è uno e c'è un contratto. Non si è rotto nulla, per noi va avanti. Vogliamo fare tante cose e in squadra. Mi auguro valga lo stesso per la Lega. Sapevo che non sarebbe stato semplice. Non mi delude la Lega, mi impensierisce quando evoca crisi di governo irresponsabili". Di Maio dichiara di fidarsi ancora dell'alleato Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell'Interno: "Di lui sì, meno di chi gli sta intorno". Il riferimento è "a questo Paolo Arata che avrebbe scritto il programma sull'energia della Lega, che lo propose alla guida dell'Autorità Arera e che, per le inchieste, è il faccendiere di Vito Nicastri, vicino alla mafia. Credo che la Lega debba prendere le distanze da lui e chiarire il suo ruolo, visto che il figlio è stato assunto da Giorgetti". Secondo Di Maio, dunque, Salvini "deve rispondere ai cittadini, non a noi. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo, togliendo le deleghe a Siri. Questo attaccamento alla poltrona non lo capisco. Gli abbiamo chiesto un passo indietro. Continui a fare il senatore, non va mica per strada. Certo che Conte dovrebbe spingerlo alle dimissioni. E lo farà, ne sono sicuro. Deciderà lui come".