Roma, 25 apr. (AdnKronos) - Lo Stato investirà più nelle pensioni e meno nelle cure mediche. Aumenterà di oltre 36 miliardi di euro, nei prossimi quattro anni, la spesa per gli assegni pensionistici e crescerà di 11 mld anche la spesa per le prestazioni sociali. Più contenuto, invece, l'aumento delle uscite per la sanità che saliranno di 7 mld e rispetto al pil si ridurranno progressivamente: dal 6,54% del 2018 al 6,43% del 2022. Il totale degli assegni pensionistici passerà dai 268 miliardi del 2018 ai 305 mld del 2022 (+13%); le prestazioni sociali passeranno da 80 a 91 mld (+14%); le spese sanitarie cresceranno da 115 miliardi a 123 miliardi con un incremento minore, pari al più 6,62%. Questi i dati principali dell'operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sull'ultimo Documento di economia e finanza, secondo la quale il totale della spesa per welfare e sanità salirà di quasi 56 mld tra il 2019 e il 2022 (+12%). "Restano degli squilibri - commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci - e l'aumento della spesa pensionistica dimostra che le riforme degli scorsi anni non hanno risolto i problemi delle nostre finanze pubbliche e che il correttivo Quota 100 introdotto con l'ultima legge di bilancio peggiorerà la situazione".Secondo l'analisi dell'associazione, che ha incrociato i dati contenuti nel Def approvato il 9 aprile dal consiglio dei ministri, il totale della spesa per il welfare salirà di 48,1 mld (+13,81%) nel quadriennio 2019-2022 rispetto al 2018: l'anno scorso la spesa si era attestata a 348,8 mld (19,76% del pil), quest'anno arriverà a 364,1 mld (20,48% del pil), per poi salire a 376,9 mld nel 2020 (20,68% del pil), a 387,9 mld nel 2021 (20,76% del pil) e a 397,1 mld nel 2022 (20,74% del pil).