(AdnKronos) - "Il Ralliement - spiega Marra- ha detto delle cose e poi ha fatto il contrario. I suoi rappresentanti non sono stati scelti dal popolo, sono stati imposti. Non c'è un direttore di campagna, non c'è una struttura di comunicazione, non c'è un finanziamento. E' assurdo. Si troveranno a Bruxelles senza capire quello che bisognerebbe fare". Secondo Marra, invece, "sarebbe necessario una strategia": "Bisogna ripartire dalla base, riunirsi, trovare il maggior numero di sostegni tra noi gilet gialli, strutturarsi e individuare dei leader. Non bisogna mettere il carro davanti ai buoi". Per Marra, "bisogna creare una federazione di cittadini che si riconosca nel movimento. Con 500mila aderenti e una sottoscrizione di 2 euro, ad esempio, tra due anni ci potremmo presentare in modo indipendente a delle elezioni. Le cose non si fanno dalla sera alla mattina. Penso che questo tipo di strategia sia più saggia, più strutturata e più democratica. Se non passiamo da una cosa del genere non arriveremo da nessuna parte", sostiene Marra. Il leader marsigliese dei gilet gialli proprio in quest'ottica di crescita in un movimento politico guarda con interesse anche al Movimento 5 Stelle. "Non sta al vicepremier italiano di venire in Francia, invece spetterebbe ai gilet gialli spostarsi in Italia per ascoltare, scambiare e comprendere come il M5S è riuscito ad arrivare al Governo o come altri movimenti in altri paesi ci sono riusciti". Per quanto riguarda il Grand débat national avviato dal presidente francese Emmanuel Macron per rispondere alla protesta dei gilet gialli, Marra spiega "che è un ottimo venditore. Lui è un venditore della politica che sta all'Eliseo grazie al sostegno del mondo della finanza. Il suo dibattito è una farsa e come ha detto un umorista francese non è Macron che ascolta i 66 milioni di francesi come sarebbe il caso ma sono i francesi ad ascoltare il pensiero di Macron. Non ci ascolta".