Milano, 3 lug. (AdnKronos) - "Villaggio, nella sua geniale e ingovernabile libertà, anarchia artistica e di uomo, è la dimostrazione di quanto tragico e comico abbiano confini labili, che solo ironia ed intelligenza sanno 'frequentare'". Questo l'omaggio all'attore scomparso di Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa. Paolo Villaggio e il Piccolo Teatro 'si incontrarono' nel 1997 quando, al Teatro Lirico, andò in scena L’avaro di Molière, nella traduzione di Giorgio Strehler e con la regia di Lamberto Puggelli: "Fu, come prevedibile, un incontro tanto 'movimentato' quanto di enorme successo", ricorda Escobar."A lui - spiega il direttore del Piccolo - è andata comunque meglio che a Totò: questa capacità gli è stata riconosciuta prima della morte, che ha beffato, oltre alla famosa 'corazzata', in uno dei suoi film, Fantozzi in paradiso. Non oso pensare cosa stia combinando ora".