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Roma, 27 mag. (AdnKronos) - Piazze piene in tutta Italia di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici, scioperi nei luoghi di lavoro con adesioni altissime. Con questo bilancio si chiude la mobilitazione territoriale promossa da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa: un impegno lungo circa due mesi per rivendicare il diritto ad un rinnovo dei contratti che tarda ormai da quasi sette anni. Una mobilitazione che ha attraversato l'intero paese, con scioperi e manifestazioni a carattere regionale, accompagnata da centinaia di assemblee, dal coinvolgimento della cittadinanza e dal confronto con le istituzioni locali. Un fitto calendario a sostegno di un diritto, sancito dalla corte costituzionale a luglio dello scorso anno, e da una proposta innovativa per rilanciare i servizi pubblici come volando per la crescita del paese. "Siamo partiti dal basso - affermano i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco -, dai territori e dai luoghi di lavoro, con il sostegno delle lavoratici e dei lavoratori che ogni giorno, tra mille fatiche, garantiscono i servizi pubblici, siano essi del mondo pubblico che di quello privato. Abbiamo portato la nostra proposta di cambiamento: nuovi modelli organizzativi, innovazione dei processi, produttività vera, investimento nelle competenze, motivazione e partecipazione".
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