Roma, 25 mag. (AdnKronos) - Una Confindustria "equidistante dai partiti ma non dalla politica", lontano da una logica "bi-partisan" rigorosamente invece "no partisan" .E neppure consociativa e conflittuale e che "sappia dire no ai rapporti di scambio, sappia opporsi ai veti e rispetti le competenze e l'autonomia di tutte le parti in gioco" per essere "protagonisti senza protagonismi". E' questa la Confindustria che il neo presidente Vincenzo Boccia si appresta a consegnare al Paese nel corso del suo mandato da qui al 2020. Ma e' anche una Confindustria che resta divisa come dimostra il voto dell'assemblea che lo ha incoronato : 914 voti a favore su 1046 voti validi, pari all'87% di si, (Squinzi tocco' il 94%) e 132 no ma su cui pesano quelle 305 schede bianche, presumibilmente di Assolombarda, e le 16 ritirate ma non consegnate. "Non abbiamo votato contro per avere una spiegazione costruttiva", spieghera' poi il leader di Assolombarda, Gianfelice Rocca. Ma la situazione non scoraggia il neo presidente: "apriamo questa grande stagione facendo diventare le critiche una opportunita' trasformando la rabbia in passione per costruire una grande Confindustria perche' non abbiamo tempo da perdere", e' l'invito che lancia dal palco dell'assemblea privata prima di lanciarsi in un affondo: "nessuno può rivendicare il monopolio del cambiamento perche' il cambiamento si realizza e non si dichiara; prima si fa poi si parla", dice.