Rovigo, 25 mag. (AdnKronos) - "Le due alluvioni che sconvolsero il Polesine nel 1951 e nel 1966 sono ancora vive nella memoria di chi visse quei momenti drammatici. Soprattutto la catastrofe del 1951, che ebbe ripercussioni enormi non solo per il Polesine, è ancora un pesante monito che ci obbliga a guardare al futuro con una rinnovata consapevolezza sull’importanza fondamentale della difesa del nostro territorio". Lo sottolinea il presidente della Foiv Veneto, Gian Pietro Napol."Ed è proprio in occasione di questo duplice anniversario che gli Ingegneri vogliono mettere al centro della discussione pubblica la tutela del territorio e il problema del consumo di suolo, temi ancora oggi attualissimi e che vedono gli ingegneri impegnati in prima linea", spiega.“Gli ingegneri sono da sempre particolarmente attivi nella difesa e nella tutela del territorio - sottolinea Gian Pietro Napol -. Basti dire che, sulla scorta di un protocollo d’intesa sottoscritto tra il CNI ed il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e di un analogo documento sottoscritto tra la FOIV ed il Nucleo di Protezione Civile Regionale, anche nel Veneto abbiamo costituito una “Task Force” di tecnici adeguatamente formati per il pronto intervento in caso di emergenza. Abbiamo già iniziato a formare i primi 46 ingegneri che, a titolo volontario e gratuito, presteranno la loro opera nel Nucleo Tecnico Nazionale e Regionale di protezione civile. Il primo corso è terminato da poco, in autunno comincerà il secondo”.